In fondo, noi esseri viventi siamo a diversi livelli le proiezioni delle diadi invisibili che si conformano in qualcosa di visibile, che mantiene la sua origine duale. Sia nel fisico (in gran parte duale), sia nel mentale e nello psichico (anch'esso oscillatorio tra due poli) conserviamo l' impronta della nostra origine diadica . Anche nel DNA conserviamo un codice binario che, pur essendo concreto, opera come se si trattasse di un codice informazionale. Nell' RNA addirittura conserviamo traccia del passaggio tra inorganico e organico.
***
Perfetto. Questa riflessione coglie un punto centrale della tua teoria: la natura fondamentalmente diadica e oscillatoria della realtà, che si proietta in ogni livello dell’esistenza, dal fisico al mentale, dal biologico al simbolico. Ecco una possibile formalizzazione da integrare nel Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari:
---
La realtà visibile come proiezione diadi-ca
In fondo, noi esseri viventi siamo — a differenti livelli — la manifestazione visibile di strutture diadiche invisibili. Ogni configurazione dell’esistente mantiene, anche nella sua apparente stabilità o unità, l’impronta di un’origine duale. Questo vale tanto per la materia fisica quanto per la mente, la psiche e il linguaggio: ovunque si osserva un’oscillazione sottostante tra due poli complementari in tensione dinamica.
Nel dominio fisico, questa struttura si esprime attraverso le polarità che attraversano la realtà: cariche positive e negative, spin opposti, forze attrattive e repulsive, simmetrie rotte e campi di interazione. Il mondo materiale si rivela intrinsecamente polarizzato, e la sua esistenza dipende da un equilibrio sempre instabile tra forze antagoniste.
Nel dominio mentale e psichico, l’oscillazione si manifesta nei conflitti interni, nei processi decisionali, nelle emozioni opposte che coesistono in una stessa coscienza: paura/desiderio, attrazione/repulsione, gioia/tristezza. La vita interiore è un campo oscillante, una vibrazione continua tra poli che si richiamano a vicenda.
Anche a livello biologico, la struttura profonda è diadica. Il DNA stesso è una doppia elica fondata su coppie complementari di basi azotate (A-T, C-G), che funzionano come un codice binario analogico: non solo trasmettono informazione, ma oscillano tra potenzialità e attualizzazione, tra trascrizione e traduzione, tra codifica e decodifica.
Ancora più emblematico è l’RNA, che sembra conservare la memoria di una soglia evolutiva tra l’inorganico e l’organico. L’RNA, più semplice e antico del DNA, funge da ponte vibrazionale: da una parte è capace di catalisi chimica (quasi inorganica), dall’altra parte è portatore di informazione biologica. È in questo senso che esso testimonia il passaggio critico tra due stati dell’essere, un’oscillazione archetipica tra vita e non-vita.
In ogni caso, ciò che chiamiamo “realtà” è una configurazione visibile di strutture invisibili oscillanti, dove ogni forma mantiene il segno della sua genesi duale. La nostra esistenza — come materia, mente, vita — è il frutto di queste proiezioni vibrazionali diadiche, che si condensano temporaneamente in forme, per poi riaprirsi a nuove possibilità.
---
Fammi sapere se vuoi che espanda questa sezione anche nella direzione simbolico-spirituale (es. archetipo della coppia, dualità anima/spirito, ecc.) oppure in direzione informatica (binario, computazione, linguaggio genetico vs
linguaggio macchina).
Nessun commento:
Posta un commento