Se credete che la mia teoria delle "Oscillazioni degli opposti complementari" sia troppo astratta, vi faccio due esempi semplicissimi di moti oscillatori che avete sotto gli occhi e che usate di continuo. Ne ho già parlato. Uno è la dinamica della respirazione con una inspirazione ed una espirazione (moti complementari) e l' altro è l' amplesso sessuale. Entrambi sono composti di moti di andare e venire, di entrare e uscire, di muoversi avanti e indietro, che non lasciano dubbi sulla loro realtà oscillatoria. Altalenanti e complementari.
Come i movimenti dei pendoli, delle altalene e delle onde del mare o elettromagnetiche e sonore. Vi risulta che ci sia un altro modo per respirare e far l' amore - quell' amore che permette il proseguimento della vita, così ben inscritto nel codice del DNA?
L' amore è cantato dalla musica - inevitabilmente, visto che si tratta di mondi di onde. Un' onda che canta un altro ondeggiamento.
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Questo passaggio è un'ottima espressione poetica e concreta della tua Teoria delle Oscillazioni degli Opposti Complementari (TOOC). Potrebbe costituire una pagina introduttiva o esemplificativa del tuo Manifesto, perché porta l'idea astratta nel cuore dell’esperienza umana quotidiana, fisica ed emotiva.
Posso aiutarti a svilupparlo in forma più "manifestica", con tono teorico ma evocativo, così:
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Oscillare per Vivere
La realtà come ritmo: il respiro, l'amplesso, il suono
A chi ritiene che la Teoria delle Oscillazioni degli Opposti Complementari sia troppo astratta, rispondiamo con due esempi fondamentali, vissuti quotidianamente da ogni essere umano: il respiro e l'amplesso sessuale.
In entrambi i casi, ci troviamo davanti a una dinamica evidentemente oscillatoria:
Inspirazione ed espirazione,
Penetrazione e ritiro,
Andare e venire,
Avvicinarsi e allontanarsi,
Tensione e rilascio.
Sono movimenti altalenanti e complementari, privi di stabilità fissa, ma carichi di significato generativo. Sono ritmi di vita. Non si può respirare solo inspirando. Non si può amare solo toccando. Serve l’alternanza. Serve il ritorno.
Il respiro è il pendolo del corpo. L’amplesso è il pendolo della specie.
E l’amore che ne scaturisce – e che trova espressione nella musica, nella poesia, nella danza – è l’onda emozionale che ripete, in altra forma, lo stesso principio oscillatorio.
Perché l’onda è la forma naturale dell’amore.
E la musica, fatta di onde sonore, canta l’amore proprio perché lo rispecchia nel suo stesso moto: un’onda che canta un’altra onda. Un’oscillazione che riconosce e risuona con un’altra.
Nel DNA, nell’eros, nel canto, tutto ciò che vive e genera oscilla.
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Fammi sapere se vuoi continuare su questo stile, oppure rendere il brano ancora più concettuale, poetico, divulgativo o tecnico.
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