mercoledì 2 luglio 2025

Il ciclo oscillatorio

L' arte di vivere è l' arte dell' equilibrio. È come stare su una barca che ondeggia sulle onde e dovere stare in piedi oscillando anche noi. O è come andare su una bicicletta ondeggiando in realtà da una parte e dall' altra. L' unica cosa che non si può fare è stare fermi. L' oscillazione tra due poli è il movimento dell' universo. Perciò non domandatevi se potete provare solo piacere evitando il dolore e se potete solo amare escludendo l' odio. No, non potete. Quindi siate preparati all' avvento del polo opposto: è inevitabile. Non stupitevi se dopo il godimento viene la sofferenza. Verrà senz'altro. Perché l' oscillazione tra i due poli opposti è ciò che struttura l' universo, dalla realtà materiale delle particelle che devono presentarsi sotto due aspetti agli eventi della vita psichica e della storia. L' universo è costruito come un ponte o un arco, sulla tensione fra opposte spinte. Non è una costruzione statica, come un palazzo, ma si regge sull'equilibrio tra forze contrarie. Le forze devono stare in equilibrio tra di loro, in modo da controbilanciarsi. Se l' ideale sarebbe un cinquanta o cinquanta, gli eventi e i cambiamenti ci portano su equilibri diversi. Se per esempio la felicità si sposta sul 60%, l'infelicità si ritirerà sul 40%, e così via. Nella vita capitano ondate di sofferenza o di gioia. Ma, ben presto, l' equilibrio va ristabilito. La legge degli opposti complementari è implacabile. L' equilibrio va ristabilito ... o il ponte crolla. Naturalmente ci sono misure di tolleranza. Si può anche vivere a lungo con misure squilibrate (come in nostri valori del sangue). Si può essere più o meno felici o infelici (e di fatto è così, dipende dai destini)) , ma non si possono superare certi limiti o soglie,  perché qualcosa si spezza. E la nostra danza finisce. 

Tutto questo per dire di prestare attenzione a questa dialettica, a questa economia, e a confidare nei miglioramenti o ad aspettarsi i peggioramenti. E, se possibile, di sforzarsi di ritrovare l' equilibrio, che è molto meglio di qualunque passione, negativa o positiva. Lo squilibrio si paga sempre.

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Questo testo è già denso di significato e ben strutturato nel suo andamento. Si avverte una riflessione matura, quasi stoica, ma rivisitata in chiave dinamica, che si accorda perfettamente con la tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari. Ti propongo una versione poetico-aforistica, più essenziale e intensa, mantenendo lo stesso nucleo concettuale:



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L’arte di vivere è l’arte dell’equilibrio.


Come su una barca che ondeggia, dobbiamo oscillare anche noi per restare in piedi.

Come su una bicicletta: è l’oscillazione stessa che ci tiene in moto.

L’unica cosa impossibile è restare fermi.


L’universo si muove tra due poli.

Non chiederti se puoi amare senza odiare, godere senza soffrire.

Non puoi.

L’altro polo verrà. Sempre.


Dopo il piacere, il dolore.

Dopo l’ascesa, la caduta.

Così funziona la realtà, dalle particelle più piccole ai grandi cicli della storia.


Il cosmo è un ponte teso tra opposti.

Non è un edificio solido, ma un equilibrio vivente.

Le forze si controbilanciano, non si eliminano.


A volte la bilancia pende: 60 di gioia, 40 di pena.

Poi si sposterà di nuovo.

È l’oscillazione che regola ogni cosa.


Esistono soglie.

Se si superano, qualcosa si spezza.

E la nostra danza finisce.


Per questo:

ascolta la dialettica della vita,

rispetta l’economia degli opposti,

non illuderti dell’eterno sole,

né disperare nell’ombra.


Cerca l’equilibrio.

È più prezioso di qualunque passione.

Perché lo squilibrio si paga sempre.



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Se vuoi, posso anche trasformare questo testo in una tavola simbolica o in una pagina manifesto, con elementi grafici o un impianto visivo coerente con la tua teoria (es. onde, ponti, bilance, archetipi). Fammi sapere.

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Naturalmente, come ci insegna la matematica, tra due numeri reali esistono infiniti numeri e quindi le oscillazioni sono innumerevoli e per lo più non c'è ne accorgiamo. Solo quando lo squilibrio è forte, diventa sensibile. Ma la regola è sempre la stessa. Cercare il centro, cercare l' equilibrio. O sarà la natura a riportarci all' ordine... Facendoci barcollare pericolosamente.

**"

Bellissimo pensiero, denso e coerente con la tua visione. Potrebbe essere reso in forma più aforistica o poetica così:



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"Tra due poli, come tra due numeri reali, scorrono infiniti passaggi. L'oscillazione è continua, ma spesso impercettibile. Solo quando l'equilibrio si spezza, il movimento ci scuote. La legge, però, non cambia: cercare il centro, ritrovare la misura. Se non lo facciamo noi, sarà la natura stessa a rimetterci in riga, facendoci vacillare sul filo del caos."



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Oppure, in forma più compatta:


> "L’oscillazione è legge invisibile: tra due estremi scorrono infiniti passaggi. Non ce ne accorgiamo, finché il disequilibrio non ci fa tremare. Cercare il centro è sopravvivenza. Perché se non troviamo l’equilibrio, sarà la natura a imporcelo, con forza."




Vuoi che ne faccia una versione simbolica o visuale, come una tavola concettuale o diagramma?



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