sabato 2 aprile 2022

Pienamente consapevoli

 

Ogni tanto è bene essere pienamente consapevoli di ciò che si fa o si pensa. Essere pienamente consapevoli di ciò che succede è un esercizio di presenza mentale tipico della meditazione. Di solito siamo parzialmente o superficialmente coscienti di ciò che succede, ma non pienamente consapevoli. E questa è proprio la differenza  tra una comune coscienza e la consapevolezza.

La consapevolezza è un esercizio volontario che vuole intensificare la coscienza abituale. Si può essere consapevoli di qualcosa che appartiene al corpo oppure di qualcosa che appartiene alla mente (percezioni, sensazioni, pensieri, fantasie, ecc.).

Quando si soffre fisicamente o mentalmente è bene fermarsi a esserne pienamente presenti. Gli animali lo sanno istintivamente – quando stanno male, si fermano. Ma gli uomini no. Gli uomini possono cercare di evadere o di sfuggire alla situazione. E così prolungano la loro sofferenza.

Se invece ci si ferma, si investe di energia la sofferenza. In fondo  noi siamo esseri energetici  che possono dislocare la loro energia su un punto particolare. In principio l’aumento di consapevolezza può acuire la sofferenza, ma a lungo andare l’incremento e la focalizzazione dell’energia porta a un miglioramento o addirittura alla scomparsa.

Lo stesso discorso vale per la gioia, che può essere migliorata con un aumento della concentrazione. Si finisce per assaporare di più.

Comunque, l’afflusso di energia è un aiuto fondamentale per risolvere i problemi. Che spesso scompaiono come ombre al sole.

Gli uomini, a differenza degli altri animali, possono dirigere e accrescere l’energia della consapevolezza proprio là dove fa male (o bene) riuscendo a cambiare la situazione. Ma è necessario allenarsi a farlo.

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