sabato 16 aprile 2022

Dio come forza

 

Personalizzare Dio come Padre, Madre o Figlio è ancora una forma di infantilismo religioso che è però un errore comune. Un tempo erano le forze della natura o della psiche che venivano personalizzate e divinizzate, e così nascevano i vari dei che venivano adorati. Nelle città romane, per esempio, c’erano splendidi templi dedicati a Giove, Venere, Marte, Giunone, Vulcano, ecc., e i fedeli vi si recavano per implorare questo o quel Dio. Poi, con il passare del tempo e l’avvento del cristianesimo, questi dei scomparvero e furono sostituiti da un unico Dio, che però poteva essere adorato sotto forma di Padre, di Madre, di Figlio, di Spirito Santo o di una pletora di santi.

Insomma siamo ancora al politeismo che permette ai fedeli di credere di rivolgersi a questo o quel Dio o santo. In realtà non si rivolge proprio a nessuno perché si tratta ancora di figure antropomorfe, nate dal bisogno di concepire Dio come Persona e di stabilire con lui un’illusoria relazione di cura.

Ancora oggi ci si rivolge alle divinità per chiedere un aiuto.

Ma questo aiuto non è visibile, con grande scorno di chi prega. Per esempio, oggi si prega per la fine dell’epidemia e della guerra, come se ci dovesse essere un interessamento e un intervento di qualche Dio.

Purtroppo Dio non si preoccupa degli uomini nel senso in cui noi ci preoccupiamo di un altro. Non si vedrà mai un Dio intervenire a fermare una guerra o a far venire un colpo all’aggressore.

Ciononostante gli uomini continuano a far processioni e a pregare, come se potessero convincere il loro dio o il loro santo a intervenire nel mondo.

Ma concepire Dio in tal modo è certamente un’illusione e dimostra un mancato approfondimento della natura divina. Dio non è un Padre, ma al massimo un’energia, una forza, che non ha un rapporto personale con le creature e che non può essere convinto da una preghiera a comportarsi come ci comportiamo noi.

Se noi fossimo Dio, interverremmo con una spada sul campo di battaglia, proteggeremmo i buoni o puniremmo i cattivi. Ma questo non succede mai e non può succedere, perché Dio non è una persona.

Sono stati i cristiani (e oggi tutti i contendenti sono cristiani) a imporci questa falsa immagine di Dio. Ma oggi vedersi in una relazione padre-figlio con Dio è non poter crescere spiritualmente, è avere una conoscenza limitata, è essere condizionati da una vecchia concezione religiosa.

Sono gli uomini che, anziché rivolgersi a divinità esterne, dovrebbero suscitare in sé quella forza divina che è in loro e proteggere il mondo.

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