venerdì 22 aprile 2022

Le esperienze di illuminazione

 

Le esperienze di illuminazione o di chiara visione non sono affatto rare. Accadono a uomini di religione o a laici, e sono esperienze in cui all’improvviso ci si sente uniti a tutto il modo. Abituati a considerarci individui separati, ci  accorgiamo di essere parte integrante con il tutto. Sono esperienze di totalità, di universalità, di unità e di completezza.

Ma sono anche diverse, a seconda della profondità. del tempo, della cultura e dell’interpretazione che si dà loro. In altri termini un’illuminazione avvenuta tremila anni fa è diversa da quella che avviene oggi. Un’illuminazione avvenuta in un contesto religioso è diversa da quella avvenuta in un contesto laico. Un’illuminazione avvenuta in una religione è diversa da quella avvenuta in un’altra religione. Un’illuminazione avvenuta a una persona semplice e non istruita è diversa da quella avvenuta a una persona colta.

Il problema è che, quando si riferisce questa esperienza, si utilizza il linguaggio e la cultura di appartenenza. Una monaca cristiana dirà, per esempio, di aver incontrato Gesù o la Madonna, un maestro zen di aver sperimentato il Vuoto, un musulmano di aver visto il Profeta o Allah, un induista di aver visto Krishna o Vishnù., uno scienziato di aver visto l’essenza del cosmo, e così via.

Inoltre bisogna vedere se lo sviluppo evolutivo dell’individuo è ancora quello mitico-religioso o razionale. Ognuno tenderà a interpretare l’esperienza in modo più o meno approfondito. Un religioso dirà di avere visto una figura della sua religione, un laico razionalista o ecologista dirà di aver capito l’unità dei viventi.

In Giappone si usano due parole, kensho e satori, per indicare forse esperienze diverse, di profondità differenti. Si usa una gran varietà di termini anche nel buddhismo e nel vedanta.

Ci si può riferire o a un’esperienza di unità o a un’esperienza dell’essenza. E anche in quella di unità si può distinguere un’unità in se stessi, con se stessi, un’unità con Dio o un’unità fra soggetto e oggetto. A questo proposito dobbiamo anche inserire l’esperienza tantrica fra il maschile e il femminile, come se l’orgasmo fosse un’illuminazione alla portata di tutti.

Insomma tutti possiamo avere un’esperienza d’illuminazione.

Nel nostro paradigma parliamo spesso di un’intensa consapevolezza o dell’esperienza della presenza mentale, ossia di una testimonianza del nostro essere che rimane sempre nel presente.

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