Quando cerco me
stesso non mi trovo, questo è il problema. Ho solo un vago senso di presenza,
ma non di più. Guardandomi allo specchio, vedo una figura… che mi piace poco.
Quella sono io? O è solo un’apparenza? Guardandomi in giro, vedo esseri con due
gambe, due braccia e una faccia… che mi piacciono poco. Allora deduco che anch’io
sono fatto così. E non sono contento. Per lo più sono brutti e non mi dicono
molto. Anch’io sono così? Una delusione, un poco schifosi…con sangue, ossa,
feci, liquidi d’ogni genere… credevo meglio.
Posso dedurre
di essere anch’io così, ma la deduzione è mutevole e provvisoria, e sinceramente
mi convince poco. La mia sensazione dice che mi vedo così, ma che non sono
così. Io sono la sensazione di essere che si traduce di volta in volta in una
forma deludente, in qualcosa che non è all’altezza delle mie speranze.
Ho l’impressione
che non ci sarà mai una coincidenza fra ciò che sento e ciò che vedo. Sento che
il mio vero essere sarà sempre superiore a qualsiasi immagine, e che un giorno
mi sveglierò da questo incubo e scoprirò veramente chi sono.
Nel frattempo
mi tengo stretto a questa sensazione di essere… di essere meglio.
Mi sono temporaneamente
identificato con questa brutta immagine, per nn creare difficoltà, per quieto
vivere. Ma sento che non lo farò per molto.
Forse questa
immagine che cerco è il Volto Originario che, secondo i maestri zen, avevo
prima di nascere e in verità prima che nascessero i miei genitori e i genitori
dei miei genitori e così via. Forse non è neppure una forma, una delle solite
che vediamo in giro.
Forse è una
mancanza di forma, una non-forma. Non ho le parole per dirlo.