Poiché gli sforzi fisici e mentali non servono a
sperimentare lo Sato che viene prima di ogni esperienza, anche la meditazione,
intesa come ricerca di pace, di silenzio e di liberazione, potrebbe essere
inefficace. Infatti è impossibile mettere a tacere la mente partendo proprio da
un sforzo mentale.
Ma, come nessuna ricerca partirebbe se non ci fosse un
sentore di ciò che si cerca, così nella pace, nel silenzio e nella sensazione
di libertà della meditazione abbiamo un sentore di ciò che vorremmo raggiungere.
Ed è questo il punto su cui dobbiamo puntare – l’insoddisfazione
per ciò che abbiamo e il sentore di qualcosa di più vasto, stabile e felice.
Domandiamoci che cosa muove la nostra ricerca, che
cosa vorremmo ottenere, quale impulso ci muove. Concentriamoci su quella
sensazione, richiamiamola spesso durante la giornata.
Cristoforo Colombo non sarebbe partito se non si fosse
sentito insoddisfatto e se non avesse avuto il sentore che laggiù, oltre il
mare, ci fosse qualcosa…
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