Se gettiamo del cibo all’aperto, presto verranno fuori
dei vermi. Ma lo stesso avviene per il nostro corpo morto. È inevitabile che
sia così, perché tutte queste cose sono fatte di materia vivente che finisce
sempre per corrompersi. Il corpo stesso è fatto di cibo e fa la stessa fine del
cibo.
Anche se siamo tanto orgogliosi della nostra mente,
essa non può esistere senza il corpo e quindi deve per forza scomparire con la
morte del corpo. E che ne è della nostra identità? Poiché è legata ad un corpo
e ad una mente, scomparirà con loro. Tutto ciò è temporaneo e destinato a
finire.
Se ci identifichiamo con questo corpo e con questa
mente, il nostro annullamento è certo e completo. Allora, molto meglio
convincersi che la nostra identità ultima non sta né nel corpo né nella mente.
Ma che ne stia al di fuori.
D’altronde, anche nella vita di tutti i giorni, la
nostra coscienza va e viene tra gli stati di veglia, sonno, sogno e sonno
profondo. Dunque, noi chi siamo veramente? Se ci leghiamo a un esercito che è
già sconfitto, saremo presto liquidati.
Tutte queste cose non sono “noi”. La nostra vera
identità non è nel corpo, non è nella mente, non è nell’io e non è nella
coscienza. Queste entità sono illusioni.
La nostra identità è là dove finiscono le illusioni.
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