giovedì 8 aprile 2021

La condizione ottimale

 

Quando ci svegliamo la mattina, subito ci ricordiamo chi siamo, la nostra identità corrente – e tutto ricomincia come prima, in un vertiginoso alternarsi di bene e di male.

Per un po’ ce ne eravamo dimenticati. Ed eravamo usciti dalla dialettica piacere-dolore. Nel sonno profondo, quello senza sogni, il nostro io si era eclissato e non ne sentivamo il bisogno. Nessuno sentiva questa esigenza, dunque non c’era dolore.

Eravamo al di là della coscienza stessa.

Questa sarebbe la condizione ottimale, ma la otterremo solo dopo morti. Nel frattempo, data l’onnipresenza della sofferenza, non c‘è una condizione ottimale - esiste solo il meno peggio.

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