giovedì 29 aprile 2021

L'essenza della religione

 

Per la maggior parte delle persone, la religione si riduce a chiedere protezione a qualche presunta divinità. Poiché la vita è dolorosa (e perché mai se Dio è il Bene?), viene l’idea di rivolgersi a qualche Essere potente e magari onnipotente.

Ma la delusione è immancabile. Perché Dio è un parto della nostra mente che si sente angosciata e cerca aiuto.

Si affaccia allora un’altra idea di religione. Poiché noi siamo vittime della nostra stessa coscienza duale - che crea bene e male, piacere e dolore, nascita e morte, eccetera -, lavoriamo proprio su di essa per trascenderla e cambiare il nostro destino generale.

La trascendenza non è un Essere trascendente, ma la trascendenza della nostra stessa coscienza. Questa è in grado di cambiare le sorti di un mondo che essa stessa ha così mal-creato.

Non un Essere e neppure un Non-essere, non il Bene e neppure il male, ma ciò che va aldilà del dualismo. Prima e dopo.

Non chiedete a un Dio di aiutarvi, ma impegnatevi a percepire, in questa stessa vita, ciò che va al di là del corpo, della mente e della vostra coscienza.

Per far questo non c’è bisogno di ritirarsi sull’Himalaya o di scegliere una religione o un Dio. L’unico nostro tempio è proprio in noi - nella trascendenza del corpo, della mente, dell’io e della coscienza, là dove finiscono le parole e i concetti.

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