domenica 8 giugno 2014

Pregare Dio

“Dio non può non ascoltarle le nostre preghiere” dice il Papa. “Preghiamo tutti, preghiamo continuamente e incessantemente…” Queste erano d’altronde le convinzioni di Gesù, che infatti non fu ascoltato. Erano anche le idee degli ebrei. Chissà quanti di loro pregarono Dio quando erano rinchiusi nei lager nazisti, e non furono ascoltati,
Ma che idea ha questa gente di Dio? Una specie di potente sovrano, lontano, chiuso nel suo palazzo, circondato da cortigiani e oberato di impegni, che bisogna in qualche modo ingraziarsi… E allora giù a gridare.
Evidentemente è anche di orecchio duro o è così in alto nella sua reggia che non ce la ad ascoltare tutti. Chi sta in un posto sperduto, chi non ha conoscenze, come farà a farsi udire? Oltretutto, questo monarca è circondato da un esercito di funzionari che fanno da mediatori e, come in tutte le corti, da intoppo.
Se non si conosce qualcuno, qualche santo, qualche mediatore… sarà impossibile farsi ascoltare. Ci vorrebbe qualche raccomandazione…
Una specie di incubo kafkiano – di quel Kafka che non a caso era un ebreo.
Questa è l’idea che hanno di Dio i credenti delle tre maggiori religioni. Un’idea puerile, concepita sul modello dei satrapi orientali, con la loro reggia e la loro corte.

Questo è il fondamento delle nostre società cristiane – e in particolare di quelle cattoliche.
Bisogna convincere Dio. Ma Dio, da solo, non capisce niente?

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