domenica 22 giugno 2014

La religione delle tangenti

Giovanni Mazzacurati, l’uomo che distribuiva tangenti del Mose a Venezia, era considerato un buon cattolico. Era presidente della fondazione voluta dal patriarca Angelo Scola e finanziava l’università ciellina. Più o meno le stesse cose avvenivano nei lavori per l’Expo a Milano, dove i tangentisti si riunivano in un centro religioso.

D’altronde, Gesù lo aveva detto: bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è Dio. Insomma, una tangente al politico e una al vescovo, e ci si mette la coscienza a posto.
Diceva Hegel: “Va considerata semplicemente una follia della nostra epoca quella che intende trasformare un sistema etico corrotto, e la connessa costituzione e legislazione statuale, senza trasformare anche la religione”.

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