Joseph Atwill, autore americano di un libro intitolato “Il Messia di Cesare: la cospirazione romana per inventare Gesù” sostiene che negli anni ’60 del primo secolo, quando Tito fu impegnato in una campagna per sedare la ribellione dei Giudei, fu pensata e costruita la “menzogna” del cristianesimo, con lo scopo di mettere a tacere le teste calde di ampie fasce della popolazione che speravano in un messia.
Scrive l'autore che il cristianesimo "fu in realtà sviluppato e usato come un sistema di controllo delle menti per produrre schiavi che credessero che Dio avesse voluto la loro schiavitù” e aggiunge che questa religione, ha causato e sostenuto, nel corso dei secoli, una accettazione “cieca” della povertà e della guerra.
La ricostruzione di Atwill mi sembra alquanto fantasiosa. Ai tempi degli antichi romani non esisteva ancora la CIA che potesse creare o eliminare i profeti religiosi, anche se ci furono tentativi di creare culti favorevoli all'impero. Ma anche nelle fantasie può esserci un po' di verità. E la verità è che, da Costantino in poi, questa religione fu utilizzata per tenere a freno e controllare le grandi masse di popolo.
Però, questo si può dire di quasi tutte le religioni che, da che mondo è mondo, sono "l'oppio dei popoli".
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