Eravamo abituati a credere che Dio fosse la Sostanza, ma oggi scopriamo che viene prima la relazione - dice il teologo Vito Mancuso. Dalla volontà di relazione viene il cosmo. E dunque questa è la legge costitutiva del cosmo. (Non è una novità: il Buddha, già 2500 anni fa parlava di interdipendenza di tutti gli enti.) Ce lo conferma anche l'ultima fisica.
Tuttavia non possiamo dire che l'armonia originaria sia pacificatoria e amorevole, vada cioè solo in una direzione positiva, "buona". L'armonia è l'armonia dei contrari e, quindi, del conflitto. Intendiamoci il conflitto non è in sé solo distruttivo. No, distrugge per costruire e costruisce per distruggere.
Questo è la legge di Dio, del Tao, del Dharma, del Brahman o di quel che volete.
Ecco perché anche chi sceglie il bene (il presunto bene) finisce per mettere al mondo il male e viceversa. I contrari devono sempre tenersi e combattersi a vicenda, in una relazione di complementarità. Noi per esempio riteniamo bene far sopravvivere la vecchina fino all'ultimo. Ma perché la volontà sottostante, com'è visibile nell'evoluzione, ritiene che sia bene distruggere il vecchio e il debole? Contro chi combattiamo? Contro la volontà divina? Siamo migliori di Dio?
Dobbiamo dunque rinunciare a ogni volontà etica? No, ma dobbiamo renderci conto che la distruzione, la violenza, l'eutanasia e la morte rispondono ad una etica che vede al di là del bene e del male umani. Da dove ci viene la volontà di fare il bene? Certamente da Dio. Ma da dove viene la volontà di fare il male? Ancora da Dio.
Dopo aver capito questo, non si può fare teologia credendo che il solo bene venga da Dio e il male chissà da chi. Siamo ancora nell'infantilismo teologico, nel manicheismo.
Logos e caos, ordine e disordine sono la logica entro cui si evolve il mondo. Bene e male sono le due facce di una stessa medaglia: come non vederlo? Non c'è bene dal quale non nasca male e non c'è male dal quale non nasca bene.
Non si può ingenuamente credere che alla fine il bene trionferà sul male. Il processo, la dinamica, il motore del cosmo è come un pendolo: se va a sinistra è perché dopo va a destra, e viceversa. Ma non possiamo fermare il pendolo o farlo pendere solo a sinistra o a destra, come ci piace.
La verità sarebbe "il bene in quanto armonia delle relazioni"? Certo. Ma anche il suo contrario, anche "il male in quanto disarmonia delle relazioni". Questo è il principio costitutivo e funzionale del cosmo. Il resto sono utopie consolatorie e ingenue.
Non si tratta di essere seguaci di Nietzsche. Si tratta di guardare in faccia la realtà.
Lo stesso Gesù, che voleva solo il bene, che voleva l'amore nelle relazione sociali, è finito crocifisso per volontà dei suoi nemici e (per chi ci crede) del suo stesso Padre. E poi ha finito per dar vita a una Chiesa che si è dedicata alle persecuzioni, alle guerre sante e che oggi qualcuno vorrebbe riformare perché la riconosce corrotta. Ecco come è finito lo spirito del bene... ed era inevitabile.
Noi dobbiamo insegnare e perseguire il cosiddetto bene, ma non ci dobbiamo illudere che possa vincere. Non può vincere... pena la distruzione del mondo. Il bene non trionferà mai. Però consoliamoci: nemmeno il male.
Questa è la dinamica voluta da Dio. In Oriente, nell'induismo, si parla di "gioco di Dio", lila.
Il gioco terminerà solo con la fine dell'Universo.
Non c'è bisogno di fondare nessuna etica. L'etica è già fondata di per sé, ma è ambigua, ambivalente, instabile, dinamica, come tutto in questo mondo.
Non la metterei su bene e male, concetti che hanno per forza di cose significato e peso morali..
RispondiEliminaPossiamo per esempio parlare di apertura e di chiusura, di moti complementari, di durezza e di morbidezza, di aggressività e di cedevolezza allora vediamo queste direzioni speculari in noi, nel nostro animo, nella nostra mente, nella nostra identità.
Certo di fronte ad un uragano che squarcia tutto il termine “male” sembra più adatto.. ma se ci fermassimo ad esaminare prima in noi quelle forze contrastanti eppure necessariamente congiunte nella autentica interezza allora forse ci sarebbe anche più sopportabile l’idea (e l’esperienza) di una morte non sempre troppo piacevole per mano di un uragano ad esempio..
Grazie dei tuoi spunti di riflessione.. [fanno bene all’anima.. almeno alla mia.. :-D questo post un po’ meno.. ;-)))
Costruire per distruggere e distruggere per costruire.....il logos e il caos e il caos e il logos sono l’equilibrio naturale.
RispondiEliminaL’umanità nasce come vettore orientativo verso il logos ma il caos e’ immanente.
Il percorso dell’umanità e’ il motore appassionato verso la vita .....e’ la vita stessa ... la vita di ciascuno di noi .... ed e’ insieme la nostra esistenza eterna che costruisce..... e la morte , la morte di ciascuno di noi .... non e’ la morte di tutti noi che sarebbe il dominio del caos che per via dell’originale equilibrio non potrà avere il sopravvento