Dirò una cosa ovvia: nessuno vuole provare sensazioni spiacevoli e tutti vogliono provare sensazioni piacevoli. La ricerca della felicità è tutta qui.
Ma, approfondendo la questione, anche le sensazioni piacevoli sono incostanti, effimere e stressanti - e quindi alla fine producono, anche loro, insoddisfazione e sofferenza. Da questo punto di vista, e il piacere e il dolore sono come le due facce di una stessa medaglia.
Dunque, una vera ricerca della felicità non va intesa come una semplice ricerca di sensazioni piacevoli, che ci riporteranno al loro contrario, ma come una presa di distanza dall'intera medaglia. Io contemplo con distacco e con equanimità tanto il piacere quanto il dispiacere. A questo bisogna allenarsi. Questa è una visione intelligente, trascendente.
Nessun commento:
Posta un commento