venerdì 21 dicembre 2012

L'infanzia di Gesù



Il Papa ha appena pubblicato un libro sull'infanzia di Gesù ed ecco che, con una rapidità incredibile, Gigi Marzullo organizza una trasmissione che parla del libro. L'iniziativa di per sé andrebbe anche bene, ma quello che non va bene è il tipo di trasmissione - una specie di messa cantata dove tutti gli ospiti sono preti o ipercattolici: non una sola voce di dissenso, non una sola voce critica. Tutti in adorante adorazione di questo libello papale, tutti impegnati a tesserne gli elogi. Tutti che davano per scontato che questi racconti evangelici sull'infanzia di Gesù fossero testi storici. Ma non è affatto così. Ci sono mille fondati motivi per sostenere, come hanno fatto grandi studiosi (anche cristiani), che si tratti di semplici favole mitologiche, costruite secondo modelli convenzionali, favole buone per costruire presepi, ma non certo per fare discorsi seri.
Non si dovrebbero organizzare in una televisione di Satato, che dovrebbe essere laica, trasmissioni del genere, prive di ogni elemento di critica. Siamo nel campo della televisione apologetica, già vista in tanti filmetti zuccherosi su Gesù e sui santi. Roba degna di una televisione parrocchiale. Purtroppo, quando si parla di religione e di papi, la "cultura" televisiva italica è incapace di uscire dall'incensamento e dall'apologia. E rivela un preoccupante deficit... di senso critico.
Non si ricorda, a memoria d'uomo, una sola trasmissione televisiva su Gesù che abbia messo intorno a un tavolo studiosi di opposte tendenze, capaci di animare un vero dibattito. Che paura, che timidezza, che senso di sottomissione all'unica religione permessa. In Tv siamo ancora nel Medioevo.

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