mercoledì 26 dicembre 2012

Gesù e i cristiani

Non possiamo non dirci cristiani, sosteneva Croce. Però non è un gran merito: potrebbe un arabo non dirsi musulmano? Il fatto è che l'ambiente in cui viviamo è in grado di condizionarci in mille modi, da mane a sera: genitori, famiglia, scuola, preti, televisione... tutto ci spinge in un'unica direzione: quella delle cultura dominante. Anche gli atei, in Italia sono cristiani. Ma, se volete essere liberi, se volete essere voi stessi, dovete sottoporre a critica questa cultura e farvi delle convinzioni vostre; dovete pensare con la vostra testa, non con quella del potere dominante. Alcune idee di Gesù possono piacere; per esempio, la sua rabbiosa polemica contro i farisei, gli ipocriti, i ricchi, i potenti, i preti della sua epoca. Non possiamo non essere d'accordo con questi principi. E non possiamo non essere d'accordo quando dice di fare il bene e non il male. È ovvio che debba essere così. Tuttavia, essere d'accordo su questi punti non significa abbracciare il cristianesimo, che è un complesso sistema di idee, molte delle quali non hanno niente a che fare con Gesù. Per esempio, non si può negare che la Chiesa attuale sia esattamente ciò contro cui aveva predicato il Nazareno e che lo abbia completamente tradito. Sì, aveva ragione Nietzsche: c'è stato un unico cristiano - ed è morto là sulla croce. Fra ciò che predicava Gesù e ciò che predicano i cristiani non c'è niente in comune.

Nessun commento:

Posta un commento