domenica 9 dicembre 2012
Il giudizio di Dio
"Verrà il giudizio di Dio!" gridò Giovanni Paolo II contro i mafiosi. E lo stesso grida il cardinale di Napoli, Sepe, contro i camorristi che uccidono. Ma noi di questo giudizio che verrà dopo la morte, non sappiamo che farcene. E i mafiosi se ne ridono. Ci vorrebbe un intervento divino già qui su questa Terra. Ma questo non si è mai visto. La cosa strana è che queste invocazioni vengono da cristiani che credono che Dio sia sceso in questo mondo per intervenire nelle vicende degli uomini.
Il mondo però non è cambiato. A dimostrazione che quell'intervento è stato solo un'illusione, un pio ma infondato desiderio. È dunque un'ammissione di fallimento.
A combattere il male, restano soltanto i nostri mezzi, che sarebbero più che sufficienti se non sprecassimo energie e tempo a pregare un Dio che è morto - anzi, che non è mai nato.
I mezzi ci sono, perché il principio divino è dentro di noi, non in qualche mitologico cielo.
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