Qualcuno
dice di non credere a Dio perché non si capacita di come Dio possa
aver creato il male. Ma questa è una visione antropomorfa della
trascendenza.
Bene
e male sono solo le due facce di una stessa medaglia, poiché non
esiste né un bene separato dal male né una male separato dal bene.
Chi li distingue è la mente umana, che per conoscere deve
contrapporre.
Ma
all'origine non c'è né bene né male: c'è un'unica realtà ancora
non differenziata.
Dio
non può essere un Dio etico. Dio, come hanno capito alcune
spiritualità, è al di là della distinzione. E, in effetti, nella
natura non esiste questa distinzione: il leone che sbrana la gazzella
si limita a mangiare; non è cattivo, non fa del male. È
l'osservatore umano che fa la distinzione. L'etica si pone solo a
livello umano.
Questo
significa che non dobbiamo giudicare o che è indifferente scegliere
tra bene e male? No, ma se vogliamo capire la trascendenza, dobbiamo
anche noi andare al di là. Altrimenti rimaniamo solo all'interno
della dimensione umana.
Dobbiamo
saper distinguere i due piani. Non applicare alla trascendenza
categorie umane.
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