lunedì 17 marzo 2014

Mistici odierni

Molti pensano che un mistico sia un individuo che ha travolgenti visioni dell'aldilà, dei santi, degli angeli, di Gesù o di Dio. Ma il mistico, più che vedere, penetra nel buio e nel silenzio della mente, in quella "nube della non-conoscenza che corrisponde ad un liberarsi delle varie attività mentali e ad un trascendere la coscienza comune, con le sue immagini. Ciò che cerca è il superamento della divisione fra sé e l'oggetto, fra sé e la natura, fra sé e la trascendenza.
Ma trascendere è trasgredire le regole, è procedere con le proprie forze, è cercare da soli le risposte. Per questi motivi il mistico è guardato con sospetto dalle religioni, che invece vivono di regole, di classificazioni, di comandamenti, di decaloghi delle leggi, di distinzioni e di dogmi.
Il mistico cerca la solitudine e il silenzio, e  quindi non lo troverete in televisione a predicare o a convertire. Cerca un'esperienza di unione che lo costringe ad essere defilato. Cerca più di annullarsi che di esibirsi nei salotti.
Anche oggi esistono mistici. Ma non li troverete nelle chiese e nei conventi. Li troverete in luoghi solitari o nascosti nelle nostre città, dove si è più soli che nei deserti.
Si può essere più mistici osservando l'erba, gli animali, il mare o i tramonti che pregando nelle chiese con parole convenzionali.


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