mercoledì 21 novembre 2012
Orrori cattolici
Dopo gli orrori ebraico-musulmani, ecco gli orrori cattolici.
Ci risiamo con i preti pedofili. Ma quanti ce ne sono? Pare proprio che i pedofili sentano un irresitibile impulso a farsi preti, forse perché il loro ambiente di lavoro favorisce il contatto con le giovani vittime. Oggi si apprende che il cappellano del carcere di San Vittore a Milano è stato arrestato perché accusato da sei detenuti stranieri di aver richiesto prestazioni sessuali in cambio di condizioni di favore all'interno della prigione. Ora, senza fare del moralismo, ciò che colpisce in queste vicende è la doppia vita e la doppia personalità di questi sacerdoti, che da una parte fanno bei discorsi sulla necessità di aiutare e "salvare" gli individui e dall'altra li sfruttano sessualmente. Evidentemente, l'educazione cattolica nei seminari crea una scissione nella personalità di questi soggetti. Da una parte le esigenze ideali di una professione-missione e dall'altra l'incoercibile pulsione sessuale. Ma la verità è che non basta reprimere la sessualità per farla scomparire: lo sanno tutti. Anzi, la repressione le fa imboccare vie deviate e in più crea quel tipico comportamento dei preti cattolici che con vocette in falsetto, lunghe gonne e frasi preconfezionate vorrebbero salvare gli altri senza riuscire a capire niente di se stessi e senza poter dar sfogo alle proprie esigenze naturali. Un'educazione profondamente sbagliata, che non tiene conto della più elementare psicologia. Oltretutto, questi preti non si limitano a fare soltanto sesso (che è un diritto inalienabile dell'essere umani), ma fanno anche un sesso ricattatorio, ossia sfruttano il loro piccolo o grande potere per violentare giovani vittime. Sono doppiamente perversi. Non sono quelli di cui Gesù diceva che avrebbero fatto meglio a legarsi una macina al collo e buttarsi a mare? Come mai non si ricordano nemmeno del Vangelo? Un bell'esempio di moralità! La Curia esprime come al solito "sconcerto e stupore"... poveretta, cade sempre dal pero, non conosce i suoi sacerdoti. Ma non dovrebbe esercitare un'azione di controllo?
E pensare che ci sono famiglie che credono ancora che l'educazione cattolica sia la più morale e pagano fior di rette per mandare i loro figli nelle scuole dei preti e delle suore. Di recente proprio una suora è stata accusata di aver violentato una bambina.
Ma la galleria degli orrori cattolici non finisce qui. Sentite questa notizia presa da Repubblica.it e riferita da Michela Marzano: "Savita è morta di setticemia all'University Hospital di Galway, in Irlanda. Era una dentista trentunenne di origine indiana, incinta di quattro mesi. E questo bambino lo voleva veramente. Solo che, durante la gravidanza, qualcosa è andato storto. E quando la donna si è presentata in ospedale dichiarando di soffrire di dolori lancinanti, i medici, nonostante le evidenti complicazioni, hanno rifiutato di praticare un aborto terapeutico. 'Finché si sente il battito cardiaco del feto, non possiamo far niente. L'Irlanda è un Paese cattolico', le hanno risposto in ospedale. Costringendo Savita ad aspettare e a soffrire in silenzio. Fino a quando il cuore del feto ha smesso di battere. Anche se, per la madre, era ormai troppo tardi."
Che dire? Che il fanatismo religioso e il dogmatismo distruggono la ragione umana.
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Terribile. La follia di richiedere la castità a giovani uomini esposti a ogni sollecitazione in nome di un Concilio di cinquecento anni fa. La pretesa che si diventi sacerdoti frequentando studi quinquennali, più una cerimonietta vescovile. La pedofilia infuria in ogni categoria professionale ma certo i preti sono ancora più tentati. Il Vangelo è diventato una raccolta di parabole e vicende, vuoto della Persona che ne è la sostanza. La Chiesa gerarchica è ormai un cuscio. Speriamo nella Chiesa profetica, quella per intendersi di Pannikar e Don Gallo.
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