mercoledì 14 novembre 2012

La consapevolezza del respiro


La consapevolezza del respiro è uno dei metodi più semplici e più seguiti nel campo della meditazione. Come esercizio, parte già dal Buddha stesso (e prima ancora dalla tradizione dello Yoga) ed è incredibile quanto sia tuttora valido. Consiste nel seguire con attenzione il respiro che entra ed esce, concentrandosi di solito sulla sensazione che l'aria produce nelle narici. Con questo metodo, si riporta la consapevolezza a qualcosa di reale e al momento presente, al qui e ora, interrompendo le solite elucubrazioni mentali, le fantasie e i pensieri. Basta un attimo, ed ecco che lo scenario è cambiato. Si esce dall'ambito della mente e si entra in quello della realtà. L'esercizio è consigliabile, per la sua semplicità e immediatezza, a chi incominci a meditare, e comunque non va abbandonato nemmeno da chi ha più esperienza.
Tuttavia non bisogna confondere il mezzo con il fine. Quando si indirizza l'attenzione al respiro si ottengono due scopi: si interrompono i pensieri e ci si riporta al presente. Ma il vero scopo è risvegliare la consapevolezza generale, è rendersi conto della condizione in cui ci si trova in quel momento e in ogni momento. È come dare un taglio netto, è come svegliarsi da un sogno, è come fare un riepilogo, è vedersi così come si è.
Essere consapevoli, essere sempre più consapevoli, è lo scopo ultimo della meditazione, anzi dell'essere umano. Comunque, ha poco senso insistere a lungo su questo esercizio, sperando di ottenere chissà quali risultati. Infatti, dopo qualche minuto, l'attenzione si disperde di nuovo. È invece preferibile ripetere l'operazione più volte al giorno. Lo si può fare in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione. Ed è ogni volta un metodo che serve a riportarci al presente, a schiarirci la mente e a farci ritrovare noi stessi.

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