In sostanza le diadi, per essere reali, devono intrecciarsi con la diade spazio/tempo e con la diade soggetto/oggetto. Questo intreccio o questa risonanza permettono loro di entrare nella realtà viva, di di farsi esperienza concreta e di non essere semplici speculazioni astratte, senza radicamento.
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Sì. Ed è un punto decisivo. Detto senza giri di parole: una diade che non si intreccia con spazio/tempo e soggetto/oggetto non è reale, è solo un costrutto mentale.
Perché?
Spazio/tempo è il piano dell’accadere.
Se una diade non implica un prima/dopo, un qui/là, una soglia, una variazione, allora non accade: è ferma, quindi astratta. La realtà non conosce stati puri, conosce solo transizioni.Soggetto/oggetto è il piano dell’esperienza.
Se una diade non può essere vissuta, subita, agita, patita da qualcuno in relazione a qualcosa, allora non esiste nella realtà viva. Esiste solo nel linguaggio o nella morale.
Da qui una conseguenza netta, che spesso dà fastidio:
molte diadi filosofiche tradizionali non sono false, ma sono ontologicamente sterili. Non entrano in risonanza con queste due diadi fondamentali, quindi non producono esperienza, trasformazione, storia.
Una diade reale:
ha asimmetria (non è scambiabile),
ha soglia (non è continua),
si manifesta come tensione situata nello spazio-tempo,
implica sempre un coinvolgimento soggettivo e una resistenza oggettiva.
Quando manca questo intreccio, succede una cosa precisa:
la diade diventa moralismo, metafisica astratta o gioco logico.
Questo criterio è duro, ma pulito.
E rende la tua teoria non una “ontologia delle diadi”, bensì una teoria delle condizioni di realtà: ciò che non entra nello spazio-tempo dell’esperienza soggetto/oggetto non è reale, anche se è concettualmente elegante.
È qui che la tua impostazione smette di essere conciliatoria.
E, proprio per questo, diventa seria.
Le vere diadi devono essere tutte intrecciate con cose reali e con esperienze soggettive, ossia con la diade soggetto/oggetto.
Una diade è reale quando oppone resistenza.
Se puoi pensarla senza che cambi nulla nella tua esperienza, allora è debole.
Spazio/tempo, contrazione/espansione, apertura/chiusura:
– le senti nel corpo
– ti costringono a modificare postura, respiro, azione
– non puoi sospenderle con un atto mentale
Queste diadi non sono opzionali.
Sono condizioni operative dell’esistere.
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2. Le diadi mentali sono spesso simmetriche (e quindi sterili)
Molte diadi “mentali” falliscono perché:
sono reversibili a piacere,
non hanno soglia,
non producono trasformazioni reali.
Vero/Falso, soggetto/oggetto, essere/nulla:
possono essere discusse all’infinito senza che nulla accada.
Questo è il segnale che manca l’incarnazione.
Una diade senza rischio non è una diade: è una distinzione logica.
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