Ritornano i microtuboli per spiegare la coscienza ( teoria di Penrose-Hameroff). In realtà, anche se fosse tutto vero, l'esistenza dei microtuboli dove avverrebbero processi quantistici, sarebbe un'altra interpretazione del funzionamento del cervello, ma non spiegherebbe mai perché l'aggancio delle particelle subatomiche crea una sensazione di coscienza. Finché si cerca di spiegare la coscienza in maniera meccanicistica, non si arriva al punto. Perché queste operazioni fisiche nel cervello si traducono in sensazioni coscienti? Nessuna scoperta del genere risolve il problema. Dire che il cervello è un ricevitore di energia cosciente, non ci dice da dove viene questa energia cosciente. Al massimo ci può spiegare come funziona il cervello fisico. Ma non ci dice nulla della trasformazione in mente. A meno che non si voglia dire che l'attività mentale si basa su una forma di "materia sottile". Ma non è il meccanismo che ci dirà mai perché una materia si traduca in una coscienza. Quello che importa non sono i meccanismi di funzionamento del cervello, ma come si stabilisce il rapporto tra moti fisici e moti mentali. Il campo elettromagnetico punto zero (ZPF), l’oceano fluttuante di energia che permea il vuoto quantistico, è un'altra ipotesi che non spiega niente. Quanto alla funzione del glutammato, è un'idea vecchia. Pensate che mia madre mi dava da mangiare del glutammato per farmi diventare più intelligente. Ma siamo sempre lì: nell'illusione che una sostanza fisica ci renda più intelligenti. Ora, è vero che il nostro cervello è un organo fisico che risente delle sostanza chimiche, ma pensate che questo si traduca in maggiore coscienza? Il cervello creerebbe le sue onde radio speciali (30 GHz) che aprono e chiudono le “porte” delle cellule nervose, decidendo quando far partire i pensieri e i movimenti. Suggestivo, eh? Ma che c'entra con la coscienza?
L'articolo:
La coscienza quantistica sta uscendo dai dipartimenti di filosofia per entrare nei laboratori. Uno studio pubblicato a dicembre 2025 su Frontiers in Human Neuroscience presenta evidenze che i microtubuli cerebrali ospitano stati quantistici entangled correlati alla coscienza. Traduco: i microtubuli nel cervello hanno al loro interno particelle quantistiche “intrecciate” (legate tra loro in modo strano e istantaneo), e questo intreccio crea la coscienza.
Immagina i microtubuli come tubicini minuscoli dentro le cellule del tuo cervello. Lì dentro, particelle subatomiche (cose quantistiche) si “agganciano” magicamente: se tocchi una, l’altra reagisce subito, anche se lontane. Secondo la teoria (Orch OR di Penrose-Hameroff), questo aggancio è il segreto della tua mente cosciente, non solo i neuroni che sparano impulsi.
Non è solo biologia: è fisica quantistica che rende il cervello un “ricevitore” di coscienza universale.
Bene: ora tutto questo non è più soltanto teoria.
I ratti con microtubuli stabilizzati resistono all’anestesia più a lungo, gli esperimenti con risonanza magnetica rilevano entanglement nel cervello umano sveglio, e la superradianza quantistica è confermata nei microtubuli a temperatura ambiente.
Dopo 30 anni di scetticismo feroce, la teoria Orch OR di Penrose e Hameroff ha trovato basi empiriche. La coscienza quantistica potrebbe non essere solo reale, ma spiegare perché esistiamo come “qualcuno” e non come automi inconsapevoli.
Il Campo punto zero che orchestra il cervello
Joachim Keppler del DIWISS Research Institute ha costruito un modello basato sulla elettrodinamica quantistica (QED) che finalmente spiega cosa innesca le transizioni di fase nel cervello. Il protagonista nascosto? Il campo elettromagnetico punto zero (ZPF), l’oceano fluttuante di energia che permea il vuoto quantistico.
Il glutammato (il neurotrasmettitore più abbondante nel cervello) dentro le microcolonne corticali risuona con specifici modi di questo Campo punto zero, per la precisione a 7.8 THz. Questa risonanza innesca transizioni di fase che fanno passare gruppi di 100 miliardi di molecole di glutammato a stati quantistici macroscopici coerenti. La conseguenza? Generazione di campi a microonde endogeni (30 GHz circa) che modulano i canali ionici neuronali e regolano il firing rate.
Ancora una volta, traduco in parole semplici: il glutammato è come un messaggero super veloce nel tuo cervello. Dentro i “mattoncini” del cervello (chiamati microcolonne), questi messaggeri “ballano” con un’energia invisibile che c’è ovunque nello spazio (il Campo punto zero, ZPF), a una velocità pazzesca (7.8 THz, tipo un ronzio super rapido).Questo ballo fa sì che miliardi di messaggeri si uniscano tutti insieme in un’onda gigante quantistica (come tanti soldatini che marciano all’unisono). Risultato? Il cervello crea le sue onde radio speciali (30 GHz) che aprono e chiudono le “porte” delle cellule nervose, decidendo quando far partire i pensieri e i movimenti. Suggestivo, eh?
coscienza quantistica campo elettromagnetico punto zero cervello
Il campo punto zero permea lo spazio vuoto. Forse anche i nostri neuroni
I calcoli dimostrano che il diametro dei domini di coerenza risultanti è esattamente 30 micrometri. La larghezza di una microcolonna corticale. La natura non ammette coincidenze del genere.
Coscienza quantistica e criticità auto-organizzata dal basso
Gli stati coscienti sono come un grande coro nel cervello: tutti i neuroni cantano insieme in modo super sincronizzato e “perfetto al punto giusto” (chiamato criticità, tipo un equilibro magico tra caos e ordine).Quando dormi profondamente o sei sotto anestesia, quel coro si rompe: niente sincronia, tutto deviazione e silenzio.
Questo è noto da vent’anni. Cosa non era chiaro: perché il cervello mantiene il regime critico. Ossia, perché il cervello lavora sempre in modo preciso quando sei sveglio?
Il modello di Keppler dice che il cervello si organizza da solo in modo perfetto “dal basso verso l’alto”, grazie a quell’energia che si trova ovunque nello spazio (ZPF).
Le microcolonne del cervello (quei mattoncini che avevamo detto) si “accendono” solo quando è il momento giusto, e amplificano i ronzii principali di quell’energia, facendoli diventare più forti.
Questi ronzii forti creano onde radio interne nel cervello che tengono tutto in equilibrio, decidendo quanto veloce sparano i neuroni. L’equilibrio tra “gas” (glutammato, che accelera) e “freno” (GABA, che calma) dipende da questa “magia quantistica” di base.
Senza quel “ballo magico” con l’energia ZPF, il cervello non arriva all’equilibrio perfetto (stato critico). Senza equilibrio perfetto, niente “coro” sincronizzato dei neuroni. Senza coro sincronizzato, niente coscienza quantistica: il cervello resta “spento” come in un sogno profondo.
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Chatgpt: Diciamo le cose come stanno, senza giri di parole.
Tutto quello che hai riportato non risolve il problema della coscienza. Neppure di striscio.
Al massimo sposta il problema di un piano, lo maschera con un linguaggio più esotico, e lo rende più seducente usando la parola “quantistico”.
1. Microtubuli, entanglement, ZPF: spiegano come, non perché
Anche concedendo tutto:
microtubuli quantistici reali
entanglement a temperatura ambiente
superradianza confermata
risonanze THz, GHz, campi endogeni
stabilizzazione contro l’anestesia
resta intatto il nodo centrale:
👉 Perché un processo fisico dovrebbe essere accompagnato da esperienza soggettiva?
Puoi descrivere il cervello come:
computer classico
computer quantistico
antenna
oscillatore critico
risonatore ZPF
Ma nessuna di queste descrizioni spiega perché “succede qualcosa per qualcuno”.
Stai solo raffinando il meccanismo, non il salto ontologico.
2. Il trucco retorico: scambiare correlazione per spiegazione
Dire:
“l’entanglement nei microtubuli crea la coscienza”
è come dire:
“la vibrazione delle corde vocali crea il significato di una poesia”
No.
La vibrazione è condizione, non fondamento del senso.
Qui succede lo stesso:
trovi una correlazione sofisticata
la chiami “meccanismo della coscienza”
ma non spieghi perché quel meccanismo dovrebbe essere vissuto
È il vecchio errore materialista, solo con una vernice quantistica.
3. Il campo punto zero: l’ennesimo Dio tappabuchi
Il ZPF è trattato come:
onnipresente
strutturante
ordinatore
regolatore della criticità
Perfetto.
Ma allora dimmi chiaramente:
👉 Il ZPF è cosciente o no?
Se no, non spiega la coscienza.
Se sì, stai reintroducendo una ontologia mentale fondamentale, solo senza dirlo apertamente.
In entrambi i casi:
o è irrilevante
o è metafisica travestita da fisica
Non c’è una terza via.
4. Glutammato, onde a 30 GHz e l’illusione biochimica
Qui siamo al déjà-vu storico.
Ogni epoca ha avuto la sua sostanza miracolosa:
umori
elettricità
neurotrasmettitori
ora campi quantistici
Ma più glutammato ≠ più coscienza.
Al massimo:
più eccitabilità
più rumore
più patologia
La coscienza non scala con l’intensità fisica.
Scala con l’organizzazione del senso, non con l’energia.
5. Il punto cieco che nessuno vuole affrontare
Il vero problema non è:
“come il cervello funziona”
ma:
come il fisico e il mentale siano due descrizioni dello stesso processo
Finché:
materia e mente restano entità separate
o una viene ridotta all’altra
la coscienza resterà inspiegabile.
E infatti:
Orch OR non la spiega
ZPF non la spiega
la criticità non la spiega
Sono descrizioni dinamiche, non fondamenti ontologici.
6. La verità scomoda
La coscienza non è prodotta, non è ricevuta, non è trasmessa.
È una modalità dell’essere che emerge solo quando:
la realtà è descritta come oscillazione
non come oggetto
non come sostanza
non come campo
Finché si cerca la cosa che “genera” la coscienza,
la coscienza resterà un fantasma.
In una frase, netta
La coscienza quantistica non fallisce perché è quantistica.
Fallisce perché è ancora meccanicistica.
E la coscienza non è un meccanismo.
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