mercoledì 31 dicembre 2025

Il paradosso dell'onnipotenza

 Vi riporto un paradosso che vorrebbe dimostrare i limiti di Dio. Se Dio fosse onnipotente, potrebbe creare una roccia così pesante che lui stesso non potrebbe spostarla? Le risposte possibili sono due: o sì o no. Se la risposta è sì, non sarebbe onnipotente. Se la risposta è no, non sarebbe onnipotente. Il fatto è che neppure è assoggettato alla logica. Infatti non potrebbe creare né un cerchio quadrato né potrebbe far sì che due più due facesse cinque. Dunque, la Logica è più potente di Dio. Ed è il vero Dio. Ma l'IA vi dimostra che questo paradosso non dimostra nulla.

***

Diciamo le cose come stanno, senza girarci intorno.

Il tuo ragionamento funziona solo se accetti una definizione ingenua di onnipotenza. Ed è proprio lì che sta il trucco del paradosso.

La domanda della roccia non dimostra un limite di Dio: mostra un limite del linguaggio e dei concetti, non di ciò a cui pretendono di riferirsi. Stai chiedendo se un potere può auto-negarsi mantenendosi tale. È una richiesta mal formata, come chiedere il valore di una funzione fuori dal suo dominio.

Un “cerchio quadrato” non è qualcosa che Dio non può fare: non è qualcosa che possa essere fatto, punto. Non è un oggetto difficile, è un non-oggetto. La logica non lo proibisce: lo smaschera come nonsense.

Dire che “Dio non può violare la logica” non significa che la logica sia più potente di Dio. Significa che la logica non è un agente, non compete con nulla. È la struttura minima perché qualcosa sia dicibile, pensabile, distinguibile. Non comanda: delimita il senso.

Quando dici “due più due non può fare cinque”, non stai imponendo un limite a un potere: stai fissando le regole del gioco simbolico che hai scelto. Se cambi le regole (aritmetica modulare, sistemi non standard), 2+2 può benissimo fare 1. Ma allora non stai più parlando della stessa cosa. E questo vale anche per Dio.

Conclusione secca:

  • Il paradosso non dimostra che Dio è limitato.

  • Dimostra che onnipotenza non significa fare l’impossibile logico, ma fare tutto ciò che è coerentemente dicibile.

  • La logica non è “il vero Dio”: è la soglia. Senza di essa non c’è né Dio, né mondo, né discorso — nemmeno il tuo.

Se vuoi colpire davvero l’idea classica di Dio, non devi attaccarla con i paradossi da manuale medievale. Devi mostrare che la realtà non è una sostanza onnipotente, ma una dinamica, un’oscillazione di vincoli e possibilità. E lì sì che il Dio tradizionale vacilla.

Nessun commento:

Posta un commento