Nel buddhismo zen si dice che, se incontri sulla tua strada il
Buddha, devi ucciderlo. Si tratta ovviamente dell’uccisione simbolica del
padre/maestro, colui che ti ha guidato fino a quel punto.
Il fatto è che, se vuoi crescere spiritualmente, devi andare oltre
ogni insegnamento e lasciarti alle spalle anche la guida. Fino a quel punto ti
è stata utile; ma, se vuoi andare avanti, devi fare da te.
Del resto il Buddha è colui che dice: “Io ti indico la via. Ma la
via devi percorrerla da solo”.
In sostanza, se vuoi crescere, devi diventare completamente te
stesso e assumerti ogni responsabilità dando fondo ad ogni tua potenzialità.
Non puoi limitarti a seguire le orme di qualcun altro. Non devi assolutamente
rinunciare a te stesso già in partenza. Per rinunciare a te stesso, devi prima
esserlo del tutto.
Nel giudaismo si dice: “Se non sarò me stesso, chi lo sarà per me?
E, se non ora, quando?”
Non puoi essere una copia del maestro/padre né scegliere un’identità
che qualcuno ti ha messo in testa. Devi oltrepassare gli insegnamenti
precedenti, le tradizioni, le sedicenti autorità, i dogmi e i modelli
precostituiti.
Diventare se stessi è un lavoro complesso e richiede una gran dose
di critica e di autocritica. Tutti i grandi della Terra e le persone autentiche
e creative hanno seguito lo stesso percorso: hanno utilizzato il sapere degli altri,
ma poi sono andati oltre.
Questo però non significa esaltare l’individualismo. Perché l’ultima
fase del processo di crescita consiste nel superare il proprio ego, comprendendo
che siamo non solo frammenti di totalità, ma anche la totalità stessa che si è
per un po’ autolimitata.
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