giovedì 25 giugno 2020

Gerarchie più o meno angeliche


Per vivere, non bisogna essere troppo consapevoli della morte. O ci si blocca. Ma, se non si è minimamente consapevoli della morte, non si può neppure valutare la tragica inconsistenza dell’esistenza e si compiono errori madornali, dando troppa importanza a cose che non ne hanno.
I ricchi e i potenti, che hanno da perdere anche tutto ciò che hanno accumulato, devono necessariamente inventarsi un aldilà in cui potranno far valere la loro importanza terrena. Nascono così certe ridicole fantasie su paradisi, purgatori e inferni e l’intera struttura gerarchica in cui si possano ristabilire le distanze fra chi conta e chi non conta.
La mente umana non smette mai di lavorare proiettando schemi e fantasie di ogni genere. Non sa – anzi non vuol sapere – che la morte spazzerà via questo enorme castello di carte.

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