Tutti i cosiddetti "libri sacri" sono pieni di violenza e incitano a combattere gli "infedeli", quelli che non credono. Basta prendere la Bibbia ebraica, il Corano e la Bhagavad Gita per trovare un Dio che spinge i suoi fedeli alla guerra, alla distruzione fisica di chi non condivide la stessa fede.
Un discorso a parte meritano i Vangeli, in cui Gesù invita all'amore - perfino dei nemici. Da una parte... Perché, dall'altra, anche lui è impregnato di dualismo, di buoni e di cattivi, di amici e di nemici, di coloro che si salveranno e di coloro che si perderanno in eterno (perché mai?). E la sua stessa storia è una vicenda di sangue, un assassinio che, secondo l'interpretazione che ne danno gli stessi cristiani, è voluto dallo stesso Dio - un Dio ancora una volta violento e sanguinario.
Ecco perché la storia del cristianesimo è stata una delle più truci della civiltà umana, piena di razzismo, di schiavismo, di colonialismo, di discriminazioni, di antifemminismo, di inquisizioni, di guerra sante, di crociate, di guerre mondiali e di bombe atomiche. Per una religione che predicava l'amore, non è un bel risultato.
E qualcuno si ostina ancora a credere che queste "sacre" scritture siano state ispirate direttamente da Dio. Un violento che ispira violenze.
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