Possiamo dire che trascorriamo buona parte della nostra vita dormendo. Questa frase può essere interpretata in due sensi: uno negativo e uno positivo. Dormiamo in modo negativo quando, nella vita quotidiana, non siamo consapevoli di ciò che facciamo o pensiamo. Ma dormiamo in modo positivo - e necessario - quando ci riposiamo, quando ci distendiamo, quando lasciamo andare lo stress dell'esistenza e quando, la notte, ci addormentiamo.
Quando dormiamo di notte, entriamo in un altro mondo: un mondo in cui prevalgono le forze dell'inconscio, su cui non abbiamo nessun controllo. Se abbiamo la necessità di dormire tutti i giorni, vuol dire che la natura non è soltanto quella che conosciamo, ma qualcosa di ben più vasto e profondo, in cui si aprono passaggi sconosciuti e forze immense. Noi proveniamo da un mondo del genere e, alla fine della vita, ci ripiombiamo dentro.
Questo mondo inconscio è ciò che dirige anche il mondo conscio, che se ne sia consapevoli o meno.
Ecco perché consigliamo di familiarizzarsi con esso, adottando una forma di meditazione che segua il percorso del processo di addormentamento fino ad un certo punto: la distensione fisica, la diminuzione dei pensieri, il rallentamento del respiro, il calo della pressione (fisica e mentale), il distacco, ecc. Insomma predisporsi ad una specie di sonnellino.
Questo metodo può essere utilizzato per far emergere materiali e messaggi dell'inconscio. Recenti ricerche di psicologia hanno dimostrato, per esempio, che il nostro inconscio ci dice chiaramente se il nostro rapporto di coppia finirà bene o male, se ci sono difficoltà. Si tratta di sensazioni "di pancia", di intuizioni, cui però non sempre prestiamo attenzione.
Se invece ci allenassimo ad "ascoltare" simili messaggi, capiremmo tante più cose su noi stessi e sul nostro rapporto con gli altri. D'altronde, già nel buddhismo zen, ci si addestra a respirare e a concentrarsi sul "tandem", ossia sulla zona tra pancia e addome, su cui si scaricano tante tensioni, in cui esiste per così dire un "secondo cervello". Se solo prestassimo attenzione a queste sensazioni, a queste emozioni, riusciremmo a captare i messaggi provenienti non dalla mente razionale, ma da quella inconscia. Che - lo ripeto - è ciò da cui proveniamo e cui torneremo.
L'inconscio è una funzione sempre attiva, non solo di notte ma anche quando siamo desti. E diminuendo le difese e le tensioni diurne, adottando le tecniche di meditazione già dette, rilassandosi, riposandosi e concentrandosi sulla zona del respiro e del "tandem", possiamo arrivare a percepirne i messaggi... con enormi benefici, psicofisici e spirituali.
Non esiste soltanto un conscio, un subconscio e un inconscio, ma esiste anche un superconscio, uno stato di grande chiarezza e luminosità che si ottiene proprio attraverso la meditazione.
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