lunedì 4 giugno 2012

Respirare consapevolmente


In un discorso del Buddha (il Satipatthana sutta) si parla di un esercizio dedicato alla respirazione. E, in effetti, la consapevolezza della respirazione è uno dei metodi fondamentali della meditazione. Ma, se si legge attentamente il discorso, si scopre che tutto si riduce a respirare in piena consapevolezza. Sembra facile? Non lo è. Il problema è che noi non riusciamo a fare nessuna cosa in piena consapevolezza. Tutto ciò che facciamo, lo facciamo al 10%, al 30%, al 50% o allo zero per cento della nostra consapevolezza. Chi è mai consapevole di respirare? Normalmente nessuno, se non quando qualche malattia ce lo rende difficile. Se qualcuno vi strozzasse, forse in quel momento sareste davvero consapevoli di che cosa significhi respirare.
Eppure la tecnica è tutta qui: applicare l'intera attenzione all'atto di respirare - inspirazione, espirazione e due impercettibili pause alla fine dei due atti respiratori (come rileva anche lo yoga). Il meditante "si siede incrociando le gambe, mantenendo il corpo eretto e fissando la consapevolezza davanti a sé. Consapevole inspira, consapevole espira. Quando inspira lungamente egli sa che sta inspirando lungamente; quando espira lungamente egli sa che sta espirando lungamente; quando inspira brevemente, egli sa che sta inspirando brevemente, quando espira brevemente egli sa che sta espirando brevemente..."
Piena consapevolezza significa che non dovete pensare ad altro. Fate la prova: durante la giornata fermatevi qualche attimo solo per essere consapevoli alla respirazione. In particolare fissate l'attenzione su una parte del corpo in cui sentite la respirazione (per esempio l'addome). Questa pratica è anche una maniera per ritornare periodicamente al proprio essere, uscendo dalle attività mentali che ci portano lontano. Ed è un metodo per calmare l'intero organismo psico-fisico.

Nessun commento:

Posta un commento