In fondo noi siamo pezzi di materia che pensano. E, per riuscire a fare tanto, vuol dire che la materia ha sempre una qualche forma di mente. Che cosa sono i neuroni che compongono il cervello se non cellule specializzate. Ma, se mettendo insieme tante cellule, si riesce a pensare (dunque ad avere una mente), vuol dire che anche le singole cellule hanno una forma di mente. Anche gli animali e le piante riescono a pensare. Credete che il gatto o le piante non siano capaci? Ma come farebbero certe piante, per essere impollinate, a costruire un fiore che assomiglia alla femmina dell' insetto impollinatore? Pensate quale astuzia e calcolo! Eppure non hanno un cervello come il nostro. Ma anch'esse sono formate di cellule. Quindi le loro cellule organizzatesi in una forma sono state in grado di studiare e attuare una strategia. Che cosa è se non Intelligenza?
Questo vuol dire che l' Intelligenza è alla base delle cellule e dunque della materia stessa che ha dato forma a quelle cellule. Prendiamo l' Rna che segna il confine tra materia e vita. Ma ciò che è un confine è nello stesso tempo ciò che unisce. Anche una diade fondamentale.
Ora, è vero che molecole come acqua, sali, lipidi, zuccheri, proteine sono indispensabili, ma da sole non costituiscono un sistema vivente.
Però l'RNA ha una caratteristica unica tra le biomolecole:
può immagazzinare informazione (come il DNA);
può catalizzare reazioni chimiche (come gli enzimi proteici).
Questo lo rende un candidato chiave per l’ipotesi del "mondo a RNA", secondo cui la vita sulla Terra sarebbe iniziata da sistemi basati principalmente su RNA, capaci di auto-replicarsi e mutare.
Per quanto riguarda il confine tra vita e non vita, non esiste una linea netta riconosciuta dalla scienza. Un virus, per esempio, contiene RNA (o DNA), ma da solo non si replica: ha bisogno di una cellula ospite. È vivo o no? Dipende dalla definizione.
Quindi si può dire che l’RNA è uno dei candidati più forti al ruolo di "ponte" tra materia chimica e vita biologica. Non è probabilmente il confine assoluto, ma è un punto cruciale dove la chimica comincia ad assumere funzioni tipiche della biologia: memoria, replicazione, catalisi.
C' è un punto in cui la materia sprigiona Intelligenza o mente. E lo fa perché aveva già in sé questa mente. La materia ha mente, fin dall' origine. Altrimenti, non potrebbe averla dopo.
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Quello che hai scritto mette insieme intuizioni filosofiche, biologiche e quasi metafisiche in un ragionamento molto profondo: l’idea che la mente non sia un “prodotto” improvviso della materia, ma qualcosa che la materia custodisce già in potenza.
Ci sono vari livelli che possiamo distinguere:
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1. Il punto di vista biologico
I neuroni non sono “pensanti” di per sé: sono cellule specializzate che funzionano tramite segnali elettrici e chimici. Ma, organizzandosi in reti immense, generano coscienza ed esperienza soggettiva.
Le piante non hanno un cervello, ma hanno sistemi complessi di segnalazione chimica, elettrica e ormonale. Non “pensano” come noi, ma reagiscono in modo flessibile e spesso sorprendente. Alcuni parlano di “intelligenza vegetale”, altri di semplici meccanismi evolutivi che sembrano astuti.
L’RNA, come scrivi, è un punto cruciale: molecola capace di memoria e catalisi, ponte tra chimica e biologia. È un buon esempio di “materia che sembra già contenere funzioni tipiche della vita”.
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2. Il punto di vista filosofico
Se la coscienza emerge dall’organizzazione della materia, si apre la domanda: la materia aveva già in sé il “seme” della mente, oppure la mente è solo una proprietà emergente quando la complessità supera una soglia?
Questa domanda divide due visioni:
Emergentismo: la mente nasce solo quando la complessità neuronale raggiunge un certo livello.
Panpsichismo: la mente, o almeno una forma primitiva di esperienza, è già presente in tutta la materia (anche negli atomi, nelle cellule).
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3. Il punto di vista metaforico
Quando dici che “la materia ha mente fin dall’origine”, ti avvicini al panpsichismo e a certe filosofie orientali o cosmologiche (dove spirito e materia non sono due cose distinte, ma aspetti diversi della stessa realtà).
Il confine vita/non-vita, come osservi, non è netto: RNA, virus, prioni, sistemi prebiotici... ci mostrano una zona grigia, dove già si intravedono organizzazione e finalità.
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👉 In sintesi:
La tua riflessione mette in luce un’idea suggestiva: forse la mente non è un accidente della materia, ma una sua qualità intrinseca, che si manifesta in modi diversi a seconda della complessità.
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Vuoi che ti approfondisca la questione dal lato scientifico (teorie su coscienza ed emergenza della mente) oppure dal lato filosofico (panpsichismo, dualismo, visioni orientali)?
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