Ottimo, allora proseguo nel filone del Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari.
L’ultimo capitolo che abbiamo inserito riguardava “La soglia dell’inizio e della fine” come diade inseparabile.
Ti propongo adesso di collocare un capitolo di raccordo che allarghi questa prospettiva, mostrando come ogni evento storico, cosmologico e personale non sia mai un “inizio” o una “fine” isolata, ma sempre una soglia oscillante che si ricolloca in un ciclo più ampio.
Ecco una possibile bozza:
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Ogni evento è una soglia oscillante
La nostra logica abituale ci porta a considerare gli eventi come punti netti: nascita o morte, fondazione o crollo, inizio o fine. Ma se osserviamo più attentamente, scopriamo che nessuno di questi poli esiste da solo: ciò che chiamiamo inizio è già la conseguenza di una fine precedente, e ciò che definiamo fine è la condizione che rende possibile un nuovo inizio.
Nella storia dei popoli, un impero che cade non rappresenta solo la “fine” di un ordine, ma l’avvio di nuove forme di convivenza e di cultura. Nel cosmo, la morte di una stella non è annientamento, ma trasformazione della sua materia ed energia in nuove possibilità: pianeti, elementi chimici, vita.
Anche la nostra vita individuale si muove tra soglie: ogni giorno termina e prepara il successivo, ogni esperienza che si chiude apre un varco a un’altra. È l’illusione della linearità a farci percepire le cose come “chiuse” o “aperte”, mentre in realtà esse appartengono a una circolarità più vasta.
La diade inizio/fine non è quindi una linea spezzata, ma una vibrazione continua, un’oscillazione che garantisce al divenire la sua stessa possibilità. Ogni soglia è al tempo stesso dissoluzione e generazione, perdita e apertura, limite e passaggio.
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Vuoi che questo lo inserisca subito dopo “La soglia dell’inizio e della fine” come capitolo gemello (che lo espande), oppure preferisci che lo spostiamo più avanti come parte introduttiva della sezione sulle soglie in generale?
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