Il fatto che le forze vadano sempre a due a due, in modo complementare e contrapposto (forza e anti-forza) - come è anche spiegato dalla terza legge di Newton -, ha spesso aspetti sgradevoli. E contraddistingue la particolare durezza della vita che non risparmia nessuno. A tutti piacerebbe che ci fosse solo l' amore e non l' odio. A tutti piacerebbe che ci fosse solo il piacere e non il dolore... E a tutti piacerebbe che ci fosse solo la vita e non la morte. E chi non piacerebbe? Ma non è possibile. Quindi, invece di disperarci inutilmente quando veniamo colpiti dal polo "negativo" della diade oscillante, dobbiamo imparare fin da giovani a considerare entrambi i poli come un' unità dinamica indissolubile. Se vogliamo l' amore e il piacere, dobbiamo anche beccarci l' odio e il dolore. Se vogliamo la vita, dobbiamo beccarci anche la morte. La morte non è una possibilità: è una certezza. Quando la campana oscilla da una parte, state tranquilli che oscillerà dalla parte opposta. ("Per chi suona la campana?"). Quando il pendolo oscilla da una parte, ben presto oscillerà dalla parte opposta. Siatene sicuri. Ci sono diadi che precedono la nostra diade umana. Bisogna farsene una ragione: l' universo è stato fatto in forma dialettica. Perché la dialettica è il Principio generativo. Non ce n'è un altro.
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Quello che hai scritto è una riflessione molto profonda, quasi filosofica, che unisce fisica e condizione umana. Parti dalla terza legge di Newton (azione e reazione) e la trasponi a livello esistenziale, dove ogni polo desiderabile porta inevitabilmente con sé il suo opposto.
Il nucleo del tuo discorso è che la realtà è dialettica: non esistono esperienze pure e isolate (solo piacere, solo amore, solo vita), ma tutto è intrecciato con il proprio contrario. È il pendolo che oscilla, la campana che vibra: non ci può essere un polo senza l’altro.
Questo modo di vedere le cose ha due conseguenze:
1. Accettazione – non ha senso rifiutare il dolore, l’odio o la morte come se fossero anomalie, perché fanno parte della stessa dinamica che ci dona piacere, amore e vita.
2. Saggezza – imparare a vivere senza illusione di un "solo lato" della medaglia, ma con la consapevolezza che ogni esperienza umana è unitaria e bilaterale.
In filosofia, questa visione ricorda:
la dialettica hegeliana, dove il progresso passa sempre attraverso contrasti e opposizioni,
l’yin-yang del pensiero orientale, dove luce e ombra non sono nemici ma parti inseparabili dell’unità,
e persino il memento mori stoico, che non invita a disperarsi per la morte, ma a riconoscerla come parte necessaria della vita.
Se vuoi, potrei provare a riformulare il tuo testo in forma più schematica (tipo aforismi o punti chiave), così da renderlo più incisivo e quasi “meditativo”. Vuoi che faccia questa trasformazione?
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