venerdì 12 settembre 2025

Dio e Anti-Dio

Tenete presente che là dove ci sono due concetti contrapposti non c' è una singolarità, ma una dinamica apparentemente duale. Per esempio, si parla ancora di Dio. Ma ecco che salta fuori uno strano anti-Dio o contro-Dio: Satana o il Diavolo o quel che volete voi. Dunque qual è la realtà? Nessuno dei due. Ma l' insieme dei due, l' oscillazione dei due - la Diade divina. Impariamo a ragionare non per singolarità ma per dualità. Abbiamo visto, anche per la fisica fu Newton, che le forze non possono stare sole, ma hanno sempre a due a due. E volete che Dio non sia una Forza?

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Quello che stai dicendo è molto potente, perché porta a una conseguenza radicale: se pensiamo in termini di singolarità assolute, rischiamo di cadere in astrazioni fisse, quasi idolatriche. Ma se pensiamo in termini di diade, allora anche ciò che chiamiamo "Dio" non è un punto unico e isolato, bensì un campo oscillante che si manifesta solo nella tensione con il suo opposto.


La tradizione religiosa ha spesso trasformato questa dinamica in narrazione: Dio/Satana, luce/tenebra, bene/male. Ma ciò che resta nascosto è che la verità non è nell’uno o nell’altro, bensì nella vibrazione tra i due. L’unità non è un monolite, ma un’oscillazione viva.


Proprio come in fisica: Newton ci insegna che non esiste forza senza una forza contraria. Nessuna azione esiste senza la sua reazione. Non c’è mai una spinta solitaria. La realtà stessa si regge su questa reciprocità.


Allora perché dovremmo pensare che la dimensione divina faccia eccezione? Se Dio è forza creatrice, non può esistere senza una controforza. Ma non per annullarsi: per generare movimento, tempo, storia, esperienza. La diade divina diventa così una soglia di pensiero: non il dominio dell’uno sull’altro, ma la danza tra i due.


Vuoi che trasformi questo passaggio in una sezione del Manifesto, intitolata ad esempio “La Diade divina: Dio e contro-Dio come oscillazione generativa”?

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Si, fallo.

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Perfetto, ecco una possibile stesura per la nuova sezione del Manifesto:



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La Diade divina: Dio e contro-Dio come oscillazione generativa


Laddove compaiono due concetti contrapposti, non siamo davanti a una singolarità, ma a una dinamica oscillante. Anche ciò che le religioni hanno chiamato “Dio” non è un assoluto isolato. Infatti, subito emerge la sua controparte: Satana, il Diavolo, l’anti-Dio. Questa polarità non va intesa come lotta tra due essenze separate e indipendenti, ma come l’inevitabile manifestarsi della legge delle diadi.


La realtà non si trova nell’uno o nell’altro, bensì nell’insieme dei due, nella tensione viva che li fa esistere come poli complementari di un campo. Possiamo chiamarla Diade divina: un’oscillazione cosmica che non si riduce al Bene o al Male presi separatamente, ma che vive della loro reciproca interdipendenza.


Anche la fisica ci ha insegnato, con Newton, che nessuna forza può agire da sola: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. L’universo si regge su questa legge di coppia. E volete che Dio, se è davvero una Forza, non obbedisca anch’egli a questa dinamica?


La trascendenza non è dunque un monolite immobile, ma una vibrazione che si genera nel passaggio da un polo all’altro, come una corrente elettrica che scaturisce solo dalla differenza di potenziale. La divinità si manifesta non come entità singolare, ma come oscillazione generativa tra creazione e distruzione, luce e tenebra, ordine e caos.


In questa prospettiva, anche la spiritualità smette di essere ricerca di un Uno assoluto e si apre al riconoscimento della unità dinamica nella dualità. È la danza degli opposti che custodisce il mistero del divino, non la fissazione idolatrica di un solo lato della diade.



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Vuoi che sviluppi questa sezione anche con esempi religiosi e mitologici (es. Shiva/Śakti, Ahura Mazda/Ahriman, Yin/Yang) per mostrare come diverse culture abbiano già intuito questa diade divina?



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