domenica 5 agosto 2012
Grazia e meditazione
Certe persone sono convinte che grazia e le rivelazione possano scndere solo dall'alto, dal solito fantomatico Dio, ritenuto (erroneamente) solo bene e solo amore. Ma potrebbe aspettare fino alla fine dei tempi, anche perché una simile immagine di Dio è immaginaria e contraria alla realtà.
Io credo invece che la grazia sia già scesa per tutti, con la differenza che non tutti ne sono consapevoli. "Tutti gli uomini" diceva Hakuin "sono in essenza dei buddha".
Chi si aspetta la grazia divina, ha un'idea pessimista degli uomini: crede che non possano camminare con le proprie gambe. Se ci dobbiamo aspettare sempre un intervento del divino, noi che cosa meditiamo a fare? E Buddha non era un uomo come tutti gli altri che raggiunse da solo l'illuminazione? Lui stesso lo ripeteva, anche se i suoi seguaci ne hanno fatto un dio. E Lao-tzu? E i maestri del Vedanta? E i maestri zen?
In realtà la scintilla divina è già in tutti noi. E spetta a ciascuno di noi tirarla fuori.
Purtroppo le religioni hanno fallito nel loro compito di migliorare l'uomo. Ancora oggi assistiamo a una lotta mortale fra tradizioni religiose. E ci sono comunità guidate da maniaci sessuali, dediti inoltre all'uccumulo di denaro e di potere.
Alle religioni non interessa creare uomini più consapevoli, ma creare masse di fedeli ubbidienti. Questo vale tanto per le religioni tradizionali quanto per certi nuovi culti di origine sincretista.
E comunque tutte le religioni sono sincretiste. Lo stesso cristianesimo sarebbe nato se non avesse messo insieme elementi del giudaismo, del paganesimo e delle religioni ellenistiche?
Io per esempio non apprezzo l'uomo Rajneesh-Osho, e ne vedo i limiti e le contraddizioni, ma è l'unico che in tempi moderni abbia inneggiato alla liberazione degli individui dal giogo sociale e religioso. Che poi i suoi seguaci non siano stati all'altezza, è evidente. Ma crediamo che i seguaci di Gesù siano stati migliori? Che cosa dicevano i romani e i greci dei primi cristiani?
Non è dall'alto, non è solo dall'alto, che viene la liberazione. Viene anche dal basso, viene dalla nostra interiorità. E, comunque, alto e basso, come diceva un antico motto ermetico, sono la stessa cosa.
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