Quando diciamo che tutte le cose sono interdipendenti vogliamo dire, per esempio, che questa foglia esiste perché esistono il ramo, il tronco, le radici e l'albero; e l'albero esiste perché ci sono la terra, i minerali, l'acqua, il sole... e così via. Ogni cosa esiste perché esistono altre cose, in dipendenza da altre cose. Ciò significa che ogni ente, pur avendo un'individualità temporanea, non ha una natura propria, una natura separata, una natura esclusiva. Niente esiste di per sé.
Questo ci dice anche che è impossibile definire il momento in cui qualcosa nasce o muore. Di solito, noi lo facciamo coincidere, convenzionalmente, con il suo apparire o scomparire. Diciamo che la foglia nasce nel momento in cui appare il suo germoglio e muore nel momento in cui secca e si avvizzisce. Ma la foglia esisteva già prima del suo apparire, insieme a tutte le cose da cui dipende, ed esisterà anche dopo.
La nascita e la morte sono momenti che la mente ritaglia da un continuum; ma il continuum continua ad essere, con tutte le cose che ha originato e poi riassorbito.
Nell'osservazione profonda bisogna saper superare i limiti convenzionali di nascita e di morte. Tutto l'universo ci ha fatto apparire e tutto l'universo ci farà sparire. Ma l'evoluzione continua.
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