sabato 19 marzo 2022

Sull'astronave

 

La situazione dell’uomo è paradossale. Si trova in un mondo che non sa cos’è e che non sa da dove salti fuori e perché. In sostanza non sa niente. Non sa chi è. Non sa che senso attribuire a questa improvvisa comparsa della vita e di sé, che è comunque temporanea e finirà con un’altrettanto incomprensibile scomparsa.

Inoltre il suo soggiorno non è per niente soddisfacente. Sì, ci sono dei piaceri e delle gioie, ma anche continue lotte e sofferenze. Manca sempre qualcosa alla sua felicità. Tutto è temporaneo, evanescente e in continuo mutamento.

La ragione ha bisogno di spiegazioni, ma non le trova. Ci sono teorie, fedi, teoremi, ma niente che possa essere dimostrato, niente che non lasci aperti nuovi interrogativi.

La gente si abitua a questo stato di cose, e vive come se non le importasse niente delle spiegazioni. Vive e muore senza rilevare l’assurdità della situazione o affidandosi a vecchie spiegazioni che in realtà non spiegano nulla. L’ipotesi che un Dio abbia creato il cosmo non ci dice né che cosa sia questo Dio né perché  abbia creato queste cose. Quando uno di noi crea qualcosa, sa perché lo fa e lo cura.

Ma Dio avrebbe creato il mondo senza curarlo, senza intervenire per salvaguardarlo, così come vediamo oggi che rischiamo di distruggerlo. Non c’è mai nessun intervento superiore. Sembra che tutto sia affidato agli uomini stessi che  sono in preda a manie di grandezza, ad avidità aggressiva e ad autodistruzione. Tanto che, se ci fosse un Dio creatore, dovremmo dire che ha sbagliato i suoi calcoli.

Insomma, in mancanza di una spiegazione soddisfacente, non ci resta che affidarci a ciò che abbiamo e vediamo.

Abbiamo un corpo e una mente cosciente che capisce – fino a un certo punto – quel che ci capita e quel che facciamo. Noi siamo quel corpo e quella mente-cervello, e siamo nello stesso tempo consapevoli che tutto  questo è destinato a dissolversi, come se fosse un sogno. E già tutto questo non ci piace, getta un’ombra di inutilità e di insoddisfazione su quel che facciamo.

Tutto è destinato a dissolversi… che razza di mondo è questo? Un mondo sospeso, un mondo senza capo e senza coda, affidato a se stesso. È come se fossimo su un’astronave lanciata nello spazio. Senza sapere né da dove veniamo né dove siamo diretti. E, per di più, l’astronave può durare pochi anni.

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