Siamo abituati a pensare che ogni domanda abbia una riposta,
magari negativa. Ed è così, finché ci riferiamo a questo piano di realtà. Ma,
quando ci poniamo domande metafisiche (cosa c’è prima o dopo), non
possiamo pretendere che la risposta arrivi attraverso la solita logica. Ogni
risposta sarebbe limitata e insufficiente, corrotta dallo stesso linguaggio
della domanda.
Ciò che
noi siamo veramente non ha niente a che fare con l’attuale campo di coscienza.
Dovremmo essere capaci di andare oltre. Ciò che noi siamo prima o dopo non può
essere quello che conosciamo qui e ora.
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