Purtroppo non siamo ancora capaci di cambiare un brutto sogno in
un bel sogno, anche perché siamo convinti che la nostra “realtà” sia diversa da
quella di un sogno. Ma non è così: si tratta comunque di proiezioni della
nostra coscienza.
Quando siamo convinti che il mondo sia qualcosa di solido, quando
cioè non ne vediamo l’inconsistenza e l’irrealtà, siamo in trappola: non
possiamo sfuggirgli. E questo è un guaio, l’origine della nostra sofferenza.
Siamo troppo attaccati al nostro corpo, al nostro io, al nostro
senso di essere. E così non ci rendiamo conto che sono le nostre idee a dargli
consistenza e una certa persistenza. Siamo così attaccati alle nostre piccole
vicende, alle nostre relazioni che non ce la facciamo a liberarci delle
emozioni e dei pensieri.
Immersi nei nostri problemi, vorremmo qualcosa per risolverli oggi
concretamente e siamo poco interessati alla Realtà ultima. A che ci serve? È
come un Dio che non interviene ad aiutarci.
Tuttavia, se capisci la struttura della realtà e la consistenza
onirica del mondo attuale sei anche in grado di intervenire tu stesso per cambiare
un brutto sogno in un sogno migliore. I sogni, infatti, hanno sempre un termine. E possiamo risvegliarci.
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