Zazen è stare seduti semplicemente nella postura del Buddha, senza secondi fini, senza intenzioni, senza aspirazioni, neppure quella di ottenere l'illuminazione. È stare seduti in meditazione senza pensieri, senza cercare né volere qualcosa. È come togliersi tutti gli abiti per far rifulgere il nudo sé.
Sembra facile, ma non lo è. Infatti, l'uomo è un animale pensante e desiderante.
Se lasciar cadere il corpo è relativamente semplice, lasciar cadere la mente, con tutti i suoi pensieri e i suoi desideri, è difficile.
Eppure, stare seduti così in zazen (shikantaza) è già samadhi. Lo dice chiaramente Dogen, il grande maestro giapponese del XIII secolo:
"Quando qualcuno assume la postura del Buddha con tutto il corpo e la mente, e siede eretto in questo samadhi anche solo per breve tempo, ogni cosa nell'universo diventa la postura del Buddha e l'intero spazio diventa meditazione.
"Anche se soltanto una persona siede per breve tempo, poiché tale zazen è una sola cosa con ogni esistenza e permea completamente ogni tempo, esso realizza la guida del Buddha entro l'inesauribile universo del passato, del presente e del futuro.
"La pratica seduta è di per sé la pratica del Buddha. Lo zazen è di per sé non fare".
Questo è il principio del Soto Zen. Stare seduti in meditazione, senza pensieri, è già samadhi.
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