domenica 15 settembre 2013

Al di là del bene e del male


Non sono d'accordo con la teologia che fa di Dio il Principio del Bene - da Platone al cristianesimo. Bene e male sono complementari e sono l'uno necessario all'altro. Come tali, mentre si contrappongono, si appoggiano a vicenda.
Dio, inteso come fondamento, principio e struttura del mondo, prevede che bene e male si combattano e si sostengano di continuo, nelle vicende universali e nell'uomo. Non è quindi pensabile che l'uno possa vincere l'altro o che Dio stia dalla parte di uno solo. Dio li vuole entrambi, come motore del cosmo.
Per esempio, il leone che uccide la gazzella è un bene per il leone che mangia ma è un male per la gazzella che muore. Resta il fatto che la legge della vita si basa sull'uccisione di altri esseri viventi. Il bene per l'uno è il male per l'altro. Anche noi uccidiamo altri esseri viventi (animali e vegetali) per nutrirci. Potremmo vivere mangiando solo frutti? Ci mancherebbero le proteine.
Chi ha concepito questa legge non andava per il sottile e prevedeva un conflitto continuo, una strage continua. La vita si basa sull'uccisione di altra vita. In fondo, anche la legge dell'invecchiamento e della morte è un derivato di tale principio: tutti alla fine vengono uccisi. Non può trattarsi di un Dio soltanto del Bene e dell'Amore.
È  un Dio del Bene e del Male, un Dio dell'Amore e dell'Odio, un Dio della Vita e della Morte. Questo ci dice l'osservazione. Poi, le religioni s'inventano un Dio dimezzato che, dopo aver creato questo meccanismo, sceglie il bene. Sarebbe un Dio alienato, un Dio che con una mano fa una cosa e con l'altra ne sceglie una parte.
Dio è il Bene, Dio è Amore, Dio è Giustizia, Dio è Pace..? Se fosse così, non ci sarebbero i loro contrari. È anche illusorio pensare che uno dei due principi antinomici possa avere un giorno il sopravvento.
Ma questo significa che noi non dobbiamo cercare di fare il bene?
Noi dobbiamo cercare innanzitutto di aver ben chiaro l'intero meccanismo dialettico e renderci conto che dal bene nascerà prima o poi il male, contro la nostra stessa volontà. Anche il più buono tra noi sarebbe vittima e produttore del male.

“Vedo e approvo il meglio, ma seguo il peggio” Ovidio, Metamorfosi.
È inutile contrapporre il bene al male, perché si tratta delle due facce della stessa medaglia. Quando si lavora per il bene, si lavora anche per il male, e viceversa. Come dice bene Demostene, “per l'uomo il bene non è essere buoni, ma essere saggi”. Ecco perché tutta la nostra retorica sul bene e sull'amore è sempre destinata al fallimento. “Dove c'è molta luce, l'ombra è più nera” notava Goethe. Più esaltiamo il bene, più mettiamo al mondo il male; più esaltiamo l'amore, più diamo spazio all'odio. Sant'Agostino lo riconosceva implicitamente quando sosteneva: “Poiché Dio è bene, i mali non sarebbero se non fosse un bene che ci siano.” In effetti, bene e male, come li intendiamo noi, sono semplici concetti della mente, non realtà assolute. La morte o il terremoto sono per noi male, ma non per i vermi che mangeranno i nostri corpi.
Questo ci deve indurre a concludere che tutto è utile alla vita e all'evoluzione: la malattia, la morte, la sofferenza... Il problema è che la nostra mente è dualistica e che noi non abbiamo concetti per esprime, per esempio, il bene-male o l'amore-odio come un tutto unico. Ma dovremmo imparare a ragionare proprio in questi termini. Allora, la nostra piccola etica del bene ci apparirebbe per quel che è: troppo limitata. Dovremmo imparare a ragionare e ad agire in termini cosmici. Usciremmo così dalle soffocanti e ristrette etiche religiose, con tutto il loro corredo di inutili dogmi.
Eppure, sarebbe bastato accorgersi che i vari decaloghi religiosi prevedono sempre eccezioni. Non uccidere? Sì, ma in caso di necessità, in caso di legittima difesa, in caso di guerra, in caso di pena capitale, per poter mangiare..?

"Avendo superato il male, avendo superato il bene, egli è al di là di tutti i tormenti del cuore" Brhadaranyaka Upanishad

1 commento:

  1. So che l’argomento è serio.. oltre che non semplice..
    Però mi vien da suggerire che all’appello manca l’opzione del sadomasochismo.. :-)))
    Oppure.. possiamo con ernesto cardenal affermare che 'gli uomini e le bestie si amano e si mangiano l’un l’altro.. etc'..
    No. Argomento non affatto semplice.. Per ora mi limito e mi limiterei molto volentieri a raggiungere quella soglia di consapevolezza che mi facesse sentire tanto bene perché capace di amare, di instaurare e condividere rapporti di amore.. perlomeno sentirmi come mi accadeva in anni passati (purtroppo) felice..semplicemente felice di essere..
    Un saluto e un sorriso.

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