Quando stiamo seduti in meditazione, respirando naturalmente, senza sforzi, senza pensieri, senza intenzioni, concentrati ma non tesi, in realtà trascendiamo noi stessi - il nostro piccolo ego individuale. In tal senso diventiamo più imparziali, più impersonali, più equanimi e più comprensivi. Ci allarghiamo e ci "eternizziamo", perché diventiamo un tutt'uno con l'universo. Lo contempliamo e lo siamo, al di là del tempo e dello spazio. Il paradosso è che siamo del tutto noi stessi, oltrepassando i limiti egoici.
Ovviamente, il paradosso è per noi che pensiamo e scriviamo, non per chi è in meditazione, in quel momento.
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