venerdì 6 settembre 2013

Il digiuno e la pace


Non c'è proprio nulla da fare: le religioni hanno ancora la testa nel Medioevo, se non ancora più indietro. Si digiuna e si prega per invocare la pace. Ma che cosa si crede? Che saltando qualche brioche e pregando l'Onnipotente, questi ci ascolti e ci mandi la pace? Quale pace, poi? Quella della guerra civile che c'è adesso in Siria?
L'idea è veramente bislacca, ma sintomatica di una mentalità che è dura a morire. Io digiuno, faccio il fioretto, e Dio mi ascolta. Io sacrifico qualcosa e Dio mi darà in compenso qualcos'altro. Quando mai? Quando mai succede? E, perché, per farsi ascoltare da Dio, bisogna far dei sacrifici?
L'intero ascetismo antico era basato su questa idea. Che non ha mai funzionato. Ci si affamava, ci si assetava, ci si torturava il corpo - nella speranza che Dio ci ascoltasse o si facesse sentire. Ma non è mai successo.
Idee vecchie di Dio, idee vecchie dell'ascetismo, idee vecchie della spiritualità. Ma le religioni insistono ancora con queste stupidaggini, tutte basate sul concetto di sacrificio, di rinuncia, e sul concetto che Dio sia come una persona che ragiona, che tratta, che commercia, e con cui si possa giungere a un compromesso, a un accordo, a uno scambio. Anche Gesù pregava il Padre - e s'è visto come è finito.
Papa Francesco, che viene da un paese sottosviluppato, porta con sé inevitabilmente un'idea antiquata della religione, e sta appestando il mondo con le sue idee obsolete. Se si aggiunge che è malato di protagonismo, la frittata è fatta.
Se siete credenti, prendetelo alla lettera. Digiunate e pregate. Se scoppierà la pace, vorrà dire che avete avuto ragione. Ma, se scoppierà la guerra, vorrà dire che vi dovete aggiornare su che cosa sia Dio e su come si possa comunicare con un simile potere.

2 commenti:

  1. E' chiaro che il Papa sa perfettamente che un giorno di preghiera e digiuno non basta a placare la guerra in Siria, a fermare il gas, ma la rivoluzione che Francesco I sta attuando è di mobilitare lo stesso giorno in tutto il mondo, tutte le chiese cattoliche come tutti i religiosi di qualsiasi fede i cosidetti uomini di buona volontà ad unirsi in preghiera per un preciso fine che esula da interessenze dirette, anche se la Siria non è a casa nostra, ma lo può diventare.
    IL FARE per qualcun altro qualcosa che implica il porsi qui e ora in modo attivo, anche se limitato. Quel Qualcosa che tantissimi, troppi hanno dimenticato come si fa: pensare a qualcun altro oltre se stessi.

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  2. Al di là delle questioni di fede, ritengo che in passato come nel presente il digiuno possa essere un importante strumento per cercare di controllare il nostro corpo e andare oltre gli automatismi.

    Pensare che facendo un fioretto o digiunando si possa ottenere da Dio qualcosa, risulta essere un pensiero molto infantile.

    Però bisogna ricordare e rispettare le migliaia di persone che nel mondo, secondo fedi diverse, praticano il digiuno non tanto per mortificare il corpo, ma per purificarlo, per dominare gli istinti primordiali, per rendersi conto che nella società dell'opulenza mangiamo sempre troppo e possiamo vivere con molto meno, diminuendo pertanto la richiesta a livello mondiale di tutto ciò che è superfluo.
    Il digiuno non fermerà le guerre ma aiuta ad avvicinarsi anche solo di una particella all'Essere Universale.

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