martedì 1 gennaio 2013
L'educazione della coscienza: attenzione!
Quando il Papa parla di "educare la coscienza", siamo perfettamente d'accordo. Non può esserci né un'etica né un progresso evolutivo senza una simile educazione della coscienza. Ma, attenzione! L'educazione della coscienza che viene diretta da istituzioni totalitarie, come le religioni o certi stati, assume un altro nome: diventa condizionamento, diventa una spaventosa dittatura. Lo vediamo nei regimi musulmani e lo abbiamo visto nei regimi comunisti. Solo istituzioni laiche, che non abbiano come scopo né l'arricchimento né volontà di dominio, possono operare questa educazione. Se lo fa la Chiesa diventa un tentativo di assoggettare gli uomini in ciò che essi hanno di più intimo: la coscienza stessa. Qui bisogna stare molto attenti: ogni individuo deve operare da solo, o con l'aiuto di gente disinteressata, prima il proprio decondizionamento (dai valori acquisiti, molti dei quali completamente sbagliati o fuorvianti) e poi il proprio addestramento mentale, così come propone la meditazione senza fini di lucro o di potere. In questo caso - e solo in questo caso - si parla di liberazione. Ma quando agisce un'istituzione, religiosa o laica, che ha fini di dominazione, quando lo si fa in nome di una fede che non può essere dimostrata, allora siamo di fronte al tentativo di rendere ancora più schiavi gli uomini. Stiamo dunque ben attenti, vigiliamo! Qui è in gioco la libertà dell'uomo.
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