martedì 22 maggio 2012
La solitudine
Quando ci sentiamo soli, anziché cercare di stare con la solitudine, cerchiamo subito di metterci una pezza. Siamo assaliti da un senso di malessere, di inquietudine, di noia o di frenesia e ci mettiamo a desiderare di fare qualcosa o di trovare qualcuno che ci faccia compagnia, di muoverci, di partire, di mangiare, di bere, di fumare, di accendere la televisione, di telefonare, di leggere, ecc., e, se non troviamo niente da fare, stiamo sulle spine. Ma in realtà non c'è niente di sbagliato nella solitudine, non c'è una minaccia alla nostra salute, non c'è una colpa o punizione divina. Quindi non dobbiamo cercare ad ogni costo di fare qualcosa o di trovare qualcuno. Può essere anzi un'occasione per stare lì, nel presente, godendoci questa condizione. Calmiamoci, rilassiamoci: non abbiamo nessun dovere di cambiare lo stato d'animo. La solitudine è un'esperienza come tutte le altre, non qualcosa da evitare. Perché dunque non approfittarne per viverla in tutta la sua immediatezza? Anziché tenderci per il desiderio di uscirne, perché non assaporarla nella sua freschezza e autenticità? Niente è più favorevole alla meditazione.
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