lunedì 21 maggio 2012
La non-fede
Siamo abituati a pensare che aver fede in Dio sia una fortuna, perché significa credere che ci sia sempre qualcuno, là fuori o lassù in alto, pronto a darci una mano. Una specie di baby-sitter o di padre-madre eterno.
Ma questa visione infantile non corrisponde alla realtà. Quando saremo in difficoltà, non scenderà nessuna mano dal cielo ad aiutarci; tutt'al più ci aiuterà la nostra fede che ci sia, perché ci darà un po' di pace. È la fede che ci aiuta, non Dio.
Tuttavia la non-fede è meglio. La non-fede ci abitua a non aspettarci aiuti o protezioni ultraterrene, ma a guardare in faccia la situazione senza scappare per la tangente, senza farci prendere dal panico. Dato che il mondo è tondo e gira sia intorno al sole sia su se stesso - come volete che possa esserci qualcosa di stabile e di sicuro? Come volete che le difficoltà non si abbattano su di voi?
Meglio uscire dalle illusioni e imparare a guardare in faccia la realtà e a rilassarci nel bel mezzo della tempesta. E non sperare che qualche baby-sitter ci faccia uscire dalla tempesta. La tempesta fa parte della vita, a prescindere la fatto che siamo buoni o cattivi, e passerà. È quando abbondoniamo il bisogno della bay-sitter che incominciamo a crescere, e ci facciamo coraggio.
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