La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo secondo cui l’esposizione dei crocifissi nelle scuole pubbliche è “una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni” è una dichiarazione di grande civiltà, che in Italia non può essere per ora recepita perché il nostro paese è in fase regressiva.
Enzo Bianchi, priore del monastero di Bose, scrive sulla Stampa che stiamo andando “a piccoli passi verso la barbarie”. È vero, e la religione dei crocifissi vi svolge – come in passato – un ruolo determinante.
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