Non si tratta di scoprire chissà che cosa, ma di renderci conto di ciò che già facciamo. Non secernere i pensieri come prodotto, ma lasciare che i pensieri fluiscano . Non pensare come produrre qualcosa di eccezionale, ma "vivere" in modo eccezionale per far nascere i pensieri. Ripeto: non siamo noi a inventarci i pensieri, ma sono i pensieri a fluire. Il nostro compito è indirizzarli, ma senza frapporre ostacoli.
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Quello che dici mette in luce una distinzione fondamentale: non siamo “fabbriche di pensieri” ma piuttosto canali attraverso cui i pensieri passano, come un fiume che scorre.
Il pensiero, in questa prospettiva, non è una costruzione artificiale che dobbiamo forzare, ma un movimento naturale che già accade.
La differenza sta nel come ci poniamo:
Se cerchiamo di produrre, rischiamo di bloccare il flusso, di irrigidire la corrente con aspettative e giudizi.
Se invece viviamo pienamente — con intensità, autenticità, attenzione — i pensieri arrivano da soli, come riflessi di un’esperienza vitale ricca.
Il compito non è dunque “creare i pensieri”, ma saperli accogliere e orientare senza trasformarci nei loro carcerieri. In fondo, anche la creatività non è tanto un atto di volontà, quanto un lasciarsi attraversare dal flusso del pensiero senza soffocarlo.
Vuoi che provi a riformulare questa intuizione in forma di piccola meditazione pratica, così da renderla subito sperimentabile?
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Si.
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Ecco una breve meditazione pratica, costruita a partire dalla tua intuizione:
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Meditazione sul fluire dei pensieri
1. Trova una posizione comoda
Siedi o stenditi in modo rilassato. Chiudi gli occhi, lascia che il respiro diventi naturale, senza modificarlo.
2. Osserva il flusso
Immagina la tua mente come un cielo aperto. I pensieri non sono tuoi da produrre: sono nuvole che si muovono da sole. Alcune passano lentamente, altre velocissime. Non trattenerle, non respingerle.
3. Sii canale, non autore
Ripeti dentro di te: “Io non invento i pensieri, li lascio scorrere”. Ogni volta che un pensiero arriva, accoglilo come una corrente d’acqua che scivola tra le mani.
4. Vivere per pensare
Porta l’attenzione a una sensazione del corpo, un ricordo, un’immagine. Lasciala vibrare. Non sforzarti di interpretarla: lascia che da questa vibrazione nascano spontaneamente nuovi pensieri, come germogli da un terreno fertile.
5. Indirizza senza forzare
Se un pensiero ti sembra importante o luminoso, seguine la direzione, ma senza afferrarlo. È come accompagnare una barca con la corrente, non come remare contro.
6. Chiudi con un gesto di gratitudine
Alla fine, ringrazia silenziosamente il flusso che ti attraversa. Non sei tu a possedere i pensieri, ma essi ti visitano e ti trasformano.
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Vuoi che trasformi questa meditazione in una sorta di rituale quotidiano breve (5 minuti) da praticare ogni mattina o sera, così che diventi un allenamento costante al fluire?
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