Influenzati dalla cultura cristiana, ci sembra che il massimo del
senso religioso consista nel domandarci se esista o non esista un Dio; e, se concludiamo
che esiste, ci pare tutto risolto. Ma non basta affatto. Dobbiamo piuttosto
chiederci come è stato fatto questo
mondo.
Appurato che è stato fatto con un alto grado di violenza, di
approssimazione e di indifferenza per le sorti dei singoli, e che tante cose
sono state fatte male e non sono affatto perfette (digestione, riproduzione, le
infinite malattie, ecc.), dobbiamo chiederci se tutto ciò sia compatibile con
un Dio buono e superintelligente. E, poiché non lo è, dobbiamo concludere che
un Dio del genere è un’invenzione umana – quello che vorremmo, non quello che
è.
A questo punto dobbiamo rimboccarci le maniche e darci da fare per
migliorare i tanti difetti della “creazione”, che evidentemente si è fatta da
sé, con tutte le mancanze del caso.
Nessuno viene creato da esseri perfetti, tutti vengono creati e si
fanno con tanta fatica e tanti errori.
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